Conclave, la precisazione di Becciu: «Io ci sarò»
Il prelato di Pattada ieri ha lasciato l’Isola per tornare a RomaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«La morte, peraltro così repentina, non può cancellare sette anni di collaborazione strettissima, di condivisione delle massime scelte ecclesiali e pastorali della Chiesa universale, di amicizia e consuetudini consolidate». Monsignor Angelo Becciu ha accolto la notizia della morte di Papa Francesco nella “sua” Pattada dove, come da tradizione familiare, trascorreva un breve periodo di riposo in occasione delle festività pasquali. Vacanza subito interrotta per volare a Roma, dove è arrivato nella tarda serata di ieri, per condividere assieme a tutto il Collegio cardinalizio, questo delicatissimo momento di passaggio per il mondo cattolico.
Lo sgomento
«Come tutti, sono rimasto colpito, profondamente sconcertato dalla notizia arrivata all’improvviso, anche perché - avendolo visto in piazza San Pietro domenica mattina, anche se in condizioni non buone - nulla faceva pensare a una morte così repentina». Raggiunta Olbia, il volo nella serata verso Roma dove sono attesi, in queste ore, tutti i cardinali sparsi nei diversi continenti richiamati in Santa Sede per assicurare una continuità nella guida della Chiesa.
Il bollettino vaticano
A creare qualche perplessità sul nome del cardinale Angelo Becciu è stato un elenco diramato dalla Sala Stampa vaticana nel quale figurano tutti i porporati “over 80” che, quindi, non parteciperanno alla elezione del successore, e tutti gli altri cardinali “non elettori” fra i quali il prelato sardo. «Richiamandomi all’ultimo Concistoro (quello nel quale è divenuto cardinale Arrigo Miglio, già arcivescovo di Cagliari e che accolse Bergoglio nella sua storica visita del settembre 2013) il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative cardinalizie in quanto non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto. L’elenco pubblicato dalla Sala Stampa non ha alcun valore giuridico e va preso per quello che è».
Il sostegno
Sette anni di collaborazione strettissima, confidenziale, dapprima - per un quinquennio - come Sostituto alla Segreteria di Stato, di fatto il numero 3 della gerarchia vaticana dopo il Papa e il Segretario di Stato, altri due anni come Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi: «Questa morte è un grande dolore, alla luce di un rapporto sempre franco, sereno, improntato al massimo rispetto anche di fronte a naturali, umane divergenze di vedute: il Papa accettava le miei opinioni e insieme si condividevano tutte le scelte, anche le più dolorose».
La vicenda giudiziaria
Un legame improvvisamente lacerato dalla nota vicenda giudiziaria: «È stato anche quello un dolore immenso vedere repentinamente il Papa cambiare in maniera così radicale il suo giudizio nei miei confronti. Un dolore che ho accettato come una messa alla prova della mia fede e della mia scelta - confermata nel momento in cui ho ricevuto dalle sue mani la berretta cardinalizia - di dare la mia vita per il Papa e per la Chiesa di Cristo». Da anni monsignor Becciu sta lottando per fare chiara luce su tutta quell’intricata e inquietante vicenda. «Ora il Papa è nella luce del Risorto, essendo venuto a mancare proprio nei giorni pasquali, e mi conforta questa certezza: adesso Francesco vede la verità dei fatti, senza dubbi e senza ombre».
Paolo Matta