Zaki, figlio d’Italia. Ma un po’ di italiano?
In un’intervista a Che tempo che fa in Rai ha parlato solo in inglese
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“Cara Unione,
come tutti gli italiani siamo stra-felici che Patrick Zaky sia finalmente libero. Dopo 22 mesi di prigionia e i continui rimandi ad ogni udienza, abbiamo temuto che potesse succedere qualcosa di imprevedibile come per Giulio Regeni. Giuste dunque tutte le prese di posizione in favore dello studente, le manifestazioni in piazza, le trasmissioni televisive e i dibattiti per tenere accesa l’attenzione sulla sua vicenda giudiziaria ancora poco chiara. Giusta anche la proposta di riconoscere allo studente egiziano la cittadinanza italiana: se fosse servita a “salvarlo” dalla prigione, nel caso la giustizia egiziana non si fosse pronunciata come per fortuna ha fatto nell’ultima udienza, nessuno sarebbe stato contrario.
Mi faccio solo una domanda dopo aver visto in Rai l’intervista che ieri sera Fabio Fazio ha fatto a Zaky in collegamento dalla sua abitazione egiziana. Tra le altre cose, ha detto di essere innamorato dell’Italia, dove ha vissuto per motivi di studio, esattamente a Bologna, e che non vede l’ora di tornare anche per viverci; ha dichiarato di essere un tifoso del Bologna e non vede l’ora di tornare allo stadio; ha ringraziato la sua professoressa, che tanto si è spesa per la sua libertà; ha ringraziato la senatrice Segre che aveva detto di sentirsi “sua nonna” e di volerlo incontrare appena possibile. Tutta la gratitudine possibile da Zaky ma… neanche un “grazie” in italiano. Ha risposto a Fazio solo in inglese con il traduttore simultaneo. Mi chiedo solo perché.
Una lettrice – Lettera firmata
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