"Cara Unione,

svolgo dal 1990 la professione di estetista. E purtroppo, mi trovo oggi a fare i conti con una situazione a dir poco surreale, che pare premiare chi agevola il sommerso e penalizzare chi invece da sempre paga le tasse, e nei mesi scorsi ha fatto di tutto per proseguire in sicurezza l'attività, per se e i clienti, nonostante l'emergenza Covid.

La mia categoria è stata senz'altro fra le più colpite dal lockdown e dalla pandemia. E le decisioni del Governo contenute negli ultimi Dpcm non hanno fatto altro che aumentare il sommerso, fenomeno che ben sappiamo porta a un aumento - per tutti - della pressione fiscale.

Le attività, come nel mio caso, hanno dovuto fare i conti con misure che hanno ridotto sensibilmente il proprio volume d’affari, altre addirittura sono state costrette a chiudere, con un proliferare di 'falsi professionisti' che offrono prestazioni senza alcuna garanzia sul piano della professionalità e della salute per gli utenti.

Mi chiedo allora: non sarebbe ora di muoversi con controlli più serrati sia da una parte (operatori abusivi) sai dall'altra (Clienti)?

Al momento l'unica cosa che noto è che lo Stato ontinua ad asfissiare chi lavora regolarmente con una burocrazia sempre più assillante e un peso fiscale che non fa altro che scoraggiare anche le persone più motivate.

Grazie dell'attenzione".

Una professionista scoraggiata

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