“La parità dei sessi, non nelle pensioni”
“Perché agli uomini non è concessa la cessazione anticipata dal lavoro come invece accade per le donne?”
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“Cara Unione,
si parla tanto dell’importanza dell’uguaglianza di genere e della parità tra i sessi, ma forse un po’ meno, contrariamente a quanto si pensi, con riferimenti a forme di ‘discriminazione’ verso il genere maschile.
Pensiamo, ad esempio, alle pensioni, e alla ‘quota 58’, riconosciuta alle sole donne.
Non è forse una misura penalizzante e di parte, a ruoli inversi, che impedisce la cessazione anticipata del lavoro anche al ‘sesso forte’? E non si basa, forse, su uno stereotipo culturale che vede l’uomo lavoratore e stacanovista fino alla soglia della vecchiaia?
Oltretutto, l’età media di vita degli uomini è inferiore di 4 o 5 anni rispetto a quella femminile, cosa che allargamento ulteriormente la ‘forbice’ in termini di fruibilità della pensione fra uomini e donne.
Chissà quando vedremo parità anche in questo ambito.
Grazie dell’attenzione”.
Claudio Fenu – Cagliari
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