"Cara Unione,

sono insegnante in una scuola primaria del territorio.

Io, alcune mie colleghe e i bambini di una delle mie classi domenica 1 novembre ci siamo recati a Cagliari, in via Romagna, a fare il tampone Covid. La mia quarantena, quelle delle colleghe e dei bambini della classe sarebbe dovuta terminare giovedì 5 novembre, ma così non è stato perché dopo cinque giorni non abbiamo ancora avuto l’esito del tampone Covid effettuato e, quindi, nessuna data certa sul rientro a scuola.

Alcune colleghe, e anche la disponibilissima referente del plesso, hanno chiesto più di una volta alla dirigente scolastica di intervenire presso l’ATS e lei lo ha fatto prontamente, ma per giorni non abbiamo avuto nessuna notizia né tramite fascicolo elettronico, al quale dall’ATS hanno detto di fare riferimento, né per il tramite della dirigente.

Capisco che la situazione non è semplice, ma mi chiedo come sia possibile tenere in attesa e nella preoccupazione adulti e bambini per giorni e giorni. Anche in virtù del fatto che i bambini della classe già da settimane lavorano da casa solo a distanza e che i genitori si stanno sacrificando e adoperando al massimo per seguirli. Mi chiedo come sia possibile tenere gli adulti, insegnanti, 'prigionieri' in casa a tempo indeterminato.

È essenziale che i tempi dei tamponi Covid siano immediati per circoscrivere eventuali situazioni di rischio. La scuola merita più attenzione. I bambini meritano più attenzioni e rispetto.

Ringrazio per l’attenzione".

L. S. - Cagliari

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