"Cara Unione,

scrivo per raccontarvi la mia storia, quella di un sogno apparentemente inafferrabile e che spero possa offrire nuove speranze a chi si trova in uno stato di depressione e scoramento.

Una storia di sogni infranti in realtà, e il primo quando, negli anni delle superiori, mi viene diagnosticato il diabete tipo 1, rendendomi insulino dipendente a vita e costringendomi a rinunciare a ciò per cui stavo studiando: diventare pilota d'aereo.

Poi il lavoro in aeroporto come addetto al carico e scarico bagagli, un lavoro duro ma in un ambiente che amo fino, però, al giorno che ha segnato per sempre la mia vita: un tragico incidente in moto, che mi costringe a mesi e mesi di riabilitazione dopo essere stato due mesi in coma.

Il mio braccio, dopo l'incidente, con quattro tendini recisi sembrava infatti completamente morto e non avevo nessun controllo su di esso. È grazie al prezioso aiuto del dottor Cara, che non smetterò mai di ringraziare per tutto quello che ha fatto, che in sei mesi riesco a riprendere a camminare e a muovere seppur lentamente l’arto.

Poi l’esperienza del cammino di Santiago, grazie a cui ammiro orizzonti che mai avrei pensato di vedere e conosco persone fantastiche.

Oggi mi trovo in Australia e cerco di realizzare il mio sogno, lo stesso che l'umanità insegue da sempre: essere libero.

E mi fa piacere condividere questa rinascita con tutti i vostri lettori".

Alessio Cogodi

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