Cara Unionedelcuore,

sono un cagliaritano di 43 anni, lavoro in banca, ho un buono stipendio e una famiglia – mamma, papà e tre sorelle – che da sempre mi amano e mi rispettano.

Ho avuto nella mia vita non poche vicende sentimentali, ma tutte storie fugaci, della durata di qualche appuntamento, che si sono sempre concluse con un addio e un vuoto, dentro di me, che è andato via via crescendo. Un vuoto per non poter dividere la vita con una donna con cui costruire qualcosa insieme, che mi amasse veramente, e che mi accettasse per quello che sono, con i miei pregi e le mie debolezze.

Poi ho conosciuto Ilona: una ragazza russa di 27 anni. È arrivata a Cagliari dopo terribili vicissitudini familiari, al seguito di una sua amica e con un lavoro da assistente ad una persona anziana.

Ci siamo conosciuti in una serata al Poetto, e di lei ho apprezzato subito la dolcezza incredibile. Dopo quel primo incontro ci siamo rivisti altre volte, ed è scoccato l’amore.

Io ci sono andato cauto, perché temevo la solita disillusione, ma ormai la nostra storia dura da sette mesi, e io con lei mi sento finalmente me stesso, felice ed appagato.

Ho provato a parlarne a casa, e dalle mie sorelle si è alzato un muro: nemmeno la conoscono, ma dicono che la sua è una relazione di mero interesse, che non devo aspettarmi nulla.

Io, al contrario, vorrei portarla a vivere con me e poi sposarla, per darle finalmente quella vita felice e dignitosa che merita. Dopo il colloquio a casa mi sorgono però mille paure, e mi chiedo se sto sbagliando tutto. O se forse, per una volta, dovrei provare a buttarmi.

Grazie davvero per le vostre risposte.

Davide S.

(Cagliari)

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