"Cara Unione,

a quasi un anno dall'inizio della pandemia da Covid-19 purtroppo, nella nostra terra, i miglioramenti che ci si aspettava non sono arrivati, anzi si evince che la situazione sia peggiorata con l'andar del tempo.

Scrivo questo perché in questo tempo trascorso e perso, non ho visto la voglia e la caparbietà della nostra Regione Sardegna di voler tutelare e migliorare la vita, per quanto fosse possibile, dei conterranei, pur con una densità abitativa bassissima, gli strumenti e le possibilità.

Ricordo, ad esempio, che Napoli e provincia fanno il doppio degli abitanti di tutto il territorio Sardo, mi sorge una domanda spontanea: con numeri superiori cosa ne sarebbe stato di noi?

A breve riapriranno le scuole superiori, con i mezzi pubblici pieni, e senza organizzazione l'aumento dei contagi è dietro l'angolo.

Ora io chiedo al presidente Solinas e a tutti i nostri politici: ma vi siete mai messi nei panni di chi realmente ha perso il lavoro, di chi ha avuto cali drastici di guadagno o di chi non può proprio lavorare come palestre, ristoranti, hotel, bar? Secondo me no. Vi siete messi nei panni di chi ad oggi ha perso un caro e non riesce ancora a darsi una spiegazione?

Forse dovreste venire qui giù, a sentire l'aria che si respira, perché solo mettendosi nei panni di chi soffre si possono capire le cose.

C.P.

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