“Cara Unione,

in questi giorni di pandemia pare di essere tornati indietro alla situazione di quasi due anni fa: reparti pieni, pronto soccorso al limite della capienza, contagi del personale che ne riducono il numero in servizio.

La differenza è che Omicron, almeno per quanto sembra fino ad ora, non sviluppa per fortuna casi gravi in chi si è vaccinato. I gravi, che vanno in rianimazione, sono per lo più non vaccinati e persone con diverse patologie. 

Fra le misure adottate per alleggerire, almeno in parte, il quadro sanitario e la pressione sugli ospedali, c’è l’obbligo di vaccino per gli over 50, provvedimento che sembra, però, entrerà in vigore dal 15 febbraio, con una multa di 100 euro “una tantum”, importo che forse chi non vuole vaccinarsi sta in questi mesi comunque spendendo in tamponi.

E allora, il dubbio, è che l’autorità che ci impone questo obbligo non stia tanto facendo sul serio, e non riuscirà poi realmente a convincere i dubbiosi sull’opportunità di vaccinarsi.

C’è poi l’incognita scuole: ora che riaprono, cosa accadrà? Possibile che le autorità non siano in grado di fare prevenzione e aspettino gli accadimenti quando le aule e i mezzi di trasporto saranno pieni di studenti, nel picco della nuova ondata, con soluzioni che saranno sempre in ritardo e sempre più provvisorie? 
Mi chiedo come sia possibile essere arrivati a tutto ciò dopo due anni di pandemia, come se i mesi passati non ci avessero insegnato nulla.

Grazie dell’attenzione”. 

Antonella Porcu

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