“Bimbo a rischio soffocamento in aeroporto a Cagliari: il mio intervento salvavita, nell’indifferenza generale”
“Un boccone di cibo che non lasciava respirare il piccolo, la madre che urlava in preda al panico. Ma nessun intervento di medici o addetti alla sicurezza”
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“Cara Unione,
ieri, mercoledì 22 dicembre, mentre ero nei pressi del gate n. 5 dell'aeroporto di Cagliari per imbarcarmi, verso le 11,15 -11,30 circa, sono intervenuto in soccorso di un bambino di circa 10 anni che stava soffocando con un boccone di cibo, salvandolo da morte certa e praticandogli la manovra disostruttiva di heimlich.
La mamma era già andata nel panico, urlava, aveva con se un'altra bimba più piccola e il marito si era allontanato per andare al bar. Non conosco i loro nomi perché sono andati via di corsa al gatesu un volo in partenza alle 12,15.
Il mio volo era invece al gate 5 per Valencia, delle 12,25.
Non so come ho fatto ad intervenire così tempestivamente, non mi era mai capitato prima e dopo che l'ho fatto, per qualche minuto non riuscivo a parlare e muovermi, provavo solo un grande sollievo. Credo che le telecamere abbiano ripreso tutto.
Non cerco notorietà, ma quello che vorrei segnalare è il fatto che nessuno è intervenuto, né durante il fatto, né dopo, nonostante le urla e il panico che si è creato. Indifferenza della gente presente e nessun intervento di addetti alla sicurezza o medici, eppure la situazione era critica ed eravamo in un aeroporto internazionale, non in mezzo ad un deserto.
Grazie per l’attenzione”.
Lettera firmata*
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