"Cara Unione,

sono stata 8 giorni chiusa a casa, sola, con la febbre a 39.

E nonostante abbia avvertito la assl di Olbia, l'igiene pubblica, i carabinieri, il 118 e tanti altri, nessuno ha mai risposto per farmi un tampone o, se lo ha fatto, ha ributtato la patata bollente ad altri.

Ho sempre tenuto la mascherina, non sono mai uscita per via dei lunghi orari di lavoro che facevo (quindi non avevo il tempo), non ho mai frequentato ristoranti, discoteche, ma lavoro in un noto negozio e li è facile incontrare chiunque pur stando attenti.

Bene, sono stata letteralmente abbandonata. Non riuscivo a camminare né a lavarmi dalla debolezza e appena passata la febbre ( visto che nessuno si è presentato a casa mia) sono andata al Mater Olbia, al drive-in. Sei ore di interminabile fila per il tampone. L'esito? Positivo.

Ma davvero, mi chiedo, se non si è Chiara Ferragni o qualche tronista di Uomini e Donne, se non si lavora al Billionaire non si ha diritto a cure e tampone?

Grazie dell'attenzione".

Lettera firmata* - Olbia

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