E nnio Flaiano aveva visto giusto quando sosteneva che il cretino viene, a tratti, illuminato da lampi di imbecillità. A Roma un padre ha costretto i due figli di 8 e 6 anni a radersi la testa per tatuare lo stemma della Juve. La moglie l’ha denunciato forse perché non ha gradito l’opera dell’artista o la qualità del mister Allegri e della squadra. In un’altra scuola, sempre a Roma, la maestra ha fatto cantare ai bambini delle elementari l’inno della Roma di Venditti “Roma Roma Roma core de sta città”. Mai l’avesse fatto, i genitori di fede laziale si sono arrabbiati e i figli per un giorno non hanno fatto altro che versare fiumi di lacrime. Ci sarebbe il tanto da far scattare la richiesta del bonus da spendere dallo psicologo perché per una storia del genere si può uscire più pazzi che dal lockdown. “Era uno scherzo ma visto com’è andata metterò anche quello della Lazio”, ha risposto, l’illusa, sperando di metterci una pezza. Ci sono faccende gravi ma non serie, come per restare in tema, la retrocessione del Cagliari in serie B che sta mortificando un’intera Isola più della crisi, dei trasporti, delle tasse, del lavoro e di tutto quello che non è tondo come il pallone. Se non fosse perché il filosofo e giurista Francesco Bacone ha teorizzato che la stupidità non è un argomento verrebbe da dire che solo il pallone ci fa andare nel pallone.

© Riproduzione riservata