Stop, c’è il gruccione
Caffè Scorretto
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F ermi tutti, c’è il gruccione. Dove? Ha nidificato nella terra argillosa accumulatasi durante gli scavi per la costruzione della linea a alta velocità nel tratto Lonato-Desenzano in provincia di Brescia. Se i lavori continuassero seppellirebbero i nidi e gli uccelli. I non esperti di ornitologia che ricorressero ai lumi dell’enciclopedia scoprirebbero che «il gruccione è un variopinto uccello esile e multicolore. Può raggiungere una lunghezza di 26-29 centimetri con apertura alare fino a 40 centimetri. Il piumaggio è variopinto: i colori sono il castano, l’azzurro, il giallo, il verde, il nero e l’arancione». Insomma, il gruccione è una meravigliosa creatura alata, una delle magie della natura. I gruccioni sono socievoli, formano colonie e nidificano in cunicoli lunghi fino a cinque metri da essi scavati in banchi di sabbia. Diciotto coppie di questi uccelli hanno messo su casa nel cantiere Tav del Basso Garda. In osservanza della legge 157/92, che li protegge, il 2 luglio la polizia provinciale di Brescia e i carabinieri forestali di Salò hanno messo in sicurezza l’area. Stop dei lavori per due mesi, fino a fine agosto. Data in cui i gruccioni migreranno per raggiungere l’Africa interna. Non sanno che, essendo essi migranti alati che rimpatriano dopo la sosta nel Cpr-Tav, saranno bloccati da qualche solerte magistrato munito di reti a nebbia per l’uccellagione.