Separati in casa
Caffè Scorretto
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B ruxelles è tornata alla carica ratificando la riforma del Meccanismo europeo di stabilità, un fondo di 75 miliardi da attivare se i bilanci nazionali non fossero sufficienti per gestire le crisi bancarie. Tutti gli altri Paesi europei hanno aderito. Ma senza l’ok del Parlamento italiano il fondo rimane inutilizzabile per tutti. L’Italia si nota di più quando si mette di traverso o quando si adegua? “Semplicemente non ci interessa, le banche italiane sono solide”, è la risposta dello stopper Matteo Salvini. Il ministro sorvola su Monte Paschi e dimentica quando ci furono le crisi bancarie negli Usa e in Svizzera. Il solo pensiero del terremoto che il contagio avrebbe scatenato in Europa, priva di un strumento collettivo di protezione dei conti correnti, faceva paura. I tempi sono cambiati ma l’aria che tira nell’orbe terracqueo è pesante, solo un ottimista di professione come Matteo Salvini può dirsi tranquillo. Pensare che lo sia il suo compagno di partito il ministro all’economia Giancarlo Giorgetti è un azzardo. Diciamola tutta: una parte della maggioranza vive la condizione europea come la coppia separata in casa, ognuno per i fatti suoi ma stando per comodità sotto lo stesso tetto. L’Europa non è amata; per dirla con Nennillo nella commedia tragicomica di Edoardo De Filippo “Natale in casa Cupiello”, a Roma “nun je piace o presepe”.