È accaduto a Mogliano Veneto, paesone di 28 mila abitanti vicino a Treviso. Un cittadino di origine indiane, per tutti “Rosario”, tira a campare come può vendendo rose nei bar, nei ristoranti e in strada. Uno dei tanti che strappa con un sorriso pochi euro in cambio di un fiore, non è uno che si attacca come una patella al tavolino del bar e ai tanti no risponde con altrettante grazie. L’altro sabato sera cercava di vendere una rosa a una coppia fuori da un bar quando è stato avvicinato da un vigile urbano: certificato fiscale, prego. “Rosario” non sa di che si parla, lo capirà solo quando gli verrà spiegato che dovrà pagare una sanzione di 5 mila euro per mancata licenza. Cinquemila euro! Gli esercenti della zona e parecchi cittadini si sono subito mobilitati per aiutarlo a pagare la multa. Siamo alle solite, in questo Paese dove si evade tranquillamente alla faccia della gente, dove si procede tra condoni e perdoni, ritardi ed omissioni, che la mano dura della legge colpisca un povero venditore di rose è la giustizia talmente esasperata da renderla ingiusta. Alla Polizia locale, racconta la cronaca, è andato il plauso del vice sindaco di Mogliano che ha sottolineato come gli agenti “abbiano agito nel pieno rispetto della legalità”. Dimentica che alla giustizia non basta la testa per interpretare il codice: occorrerebbe anche un po' di cuore.

© Riproduzione riservata