N el 2010 lo Stato introduceva la norma della compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale che in parole povere significa: tu Comune mi aiuti (atto tra l’altro dovuto) a scovare i furbetti e la parte “in nero” che recupero te la passo al centesimo: 6,5 milioni nel 2020. Mica male per chi è sempre in bolletta. Beh, sapete com’è andata? Dopo undici anni dei 7.656 campanili italiani solamente 279, il 3,6 per cento, hanno risposto al richiamo del campanone di Palazzo Chigi. In Sardegna su 377 comuni solo 8 hanno attivato la procedura: 5 in provincia di Sassari, 2 a Nuoro e 1 nel Sulcis-Iglesiente. Stop, appena il 2,1 per cento per un incasso totale di 47.198 euro. Cioè niente. Eppure in tempi di risorse scarse questo tipo di entrata extra tributaria potrebbe, per esempio, contribuire a ritoccare le tasse e qualche tariffa oltre a dare un segnale di pulizia civica. E allora perché? Sembra di sentirli: manca il personale, tempo sprecato, tanto è una battaglia persa. Oppure perché esiste un certo imbarazzo nel perseguire i propri elettori? Problemi che non si sono posti gli amministratori di San Giovanni in Persiceto, paese di 28 mila abitanti (quasi quanto Oristano) in Emilia Romagna, che ha incassato 912 mila euro o Genova con 473 mila e a seguire gli altri comuni. Eccezioni che confermano la regola: fatevi i fatti vostri.

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