I l Governo ha partorito solo un pezzo del bambino. Per la sesta volta il Parlamento ha prorogato (al 31 dicembre) lo scudo erariale per amministratori e dipendenti pubblici, che altrimenti fanno il meno possibile: hanno il terrore di sbagliare e dover risarcire il danno. Lo scudo prevede il risarcimento all’ente da parte loro per dolo o gravi omissioni, ma non per “colpa grave”. È una misura per risvegliare dal sonno dell’inazione la pubblica amministrazione.

Non si mette a regime nemmeno ciò che costringe a un coma di iniziativa i medici ospedalieri, terrorizzati dalle denunce di pazienti e loro familiari. Lo scudo penale esiste dai tempi del Covid (2020) per tutelare i medici alle prese con le tensioni portate dalla pandemia. Il Governo Meloni aveva promesso di stabilizzarlo «ai primi di agosto» con una modifica del codice penale, stabilendo la punibilità del medico solo per dolo o colpa grave. Non è stato fatto.

Abbiamo pochi ospedalieri perché li paghiamo male, hanno troppi pazienti, non c’è la medicina del territorio per liberarli dei codici bianchi e verdi. E perché i furbi denunciano i medici per arricchirsi, anche se nel 97 per cento dei casi vince la causa il dottore.

Il rischio stressa. Mancano molti specialisti, tra cui gli anestesisti: si scusano e non li scudano. E sulla Sanità piove, Governo ladro. Di prestazioni.

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