Piccolo mondo antico
Caffè Scorretto
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U n’indagine, tra le tante scontate sotto le feste, ha stabilito che quest’anno un italiano su cinque non farà regali ai parenti e agli amici. Le tredicesime voleranno, compagnie di bandiera permettendo a noi sardi, tra le Seychelles e Sharm el-Sheikh: spendendo la metà e divertendosi il doppio, forse. Con tanti saluti agli altri che festeggiano in famiglia o ai pochi che ostinatamente restano legati alla strenna da riciclo, ai cosiddetti “presenti” ormai patrimonio di un piccolo mondo antico. Le ombre di oggi raccontano un altro Natale. L’omaggio dei tre Re Magi al Re dei Re si traduce nel primo classico esempio di arruffianamento al potere, nell’eterno trionfo del fariseismo sulla nuda e povera verità. L’accozzo piega il merito e l’imbroglio l’onestà. L’oro che i Magi depongono nella culla è stato sostituito dalla tangente, bustarella o mazzetta, l’incenso in cieca militanza e la mirra, una specie di resina che ungeva il sacerdote Aronne, oggi liscia padroni e portaborse. L’Istat certifica che 5,7 milioni di italiani vivono in miseria assoluta e 8,7 in povertà relativa. Forse Gesù dovrebbe evitare l’arruffianamento dei dorati farisei per accogliere e annunciare a quei 14 milioni di poveracci che si deve lottare, pregare e sperare in un mondo migliore, più giusto e che il Dio dei deboli scaccerà i potenti che si professano fratelli solo a Natale.
