Palla al centro
Caffè Scorretto
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D iciamo la verità, la Democrazia cristiana non è mai morta. Come l’Araba fenice, l’uccello mitologico che risorge dalle sue ceneri, la Balena bianca naviga ancora nei mari della politica italiana. Si immerge, riaffiora, salta fuori dall’acqua. L’ultima è stata la rielezione di Sergio Mattarella alla carica di Presidente della Repubblica. Improvvisamente, è rinata la voglia di centro. L’hanno espressa i centristi, appunto, sparpagliati in diversi gruppi parlamentari. Forza Italia ha stretto un’alleanza con la destra per convenienza ma Berlusconi e gran parte dei suoi sono uomini di centro, che guardano con nostalgia alla Dc. Renzi è democristiano dentro, persino Salvini ha preso a guardare con una certa sofferenza a Giorgia Meloni e ha adombrato l’ipotesi di portare la Lega su posizioni più moderate. Insomma, il centro è il futuro della politica italiana e sono molti a perseguire questo obiettivo. Poi si scopre che – stando ai sondaggi – l’unico partito che nel post rielezione di Mattarella guadagna consensi è quello di Giorgia Meloni, ovvero il più estremista di tutti. Forse questa grande voglia di centro ce l’hanno solo i politici di professione, che vogliono contare sempre e comunque anche con numeri elettorali da prefisso telefonico, e non i cittadini italiani.