Modello Caivano
Caffè Scorretto
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I dea, azione, risultato: a volte. I numeri, diversamente dalle attese, dicono che i reati non calano, aggiornare il codice penale con nuove fattispecie o inasprimenti di pena è servito a poco: gazzosa per brindare e selfie per ricordare. Negli ultimi tre anni il Parlamento ha introdotto 15 nuovi reati: dal blocco stradale, al rave, all’occupazione abusiva di edifici e pene maggiori per omicidi stradali, accattonaggio con minori. Tutte le volte che l’allarme dei cittadini ha bucato i palazzi va dato atto che il Parlamento è intervenuto quasi sempre bloccando la scena con l’inasprimento della pena, il che andrebbe pure bene se accompagnato da un cambiamento della scena dando il giusto alle Forze dell’ordine e bonificando il terreno dal degrado e dell’emarginazione con scuole, impianti sportivi, opportunità ai giovani, edicole, biblioteche. Il modello Caivano (ancora in corso d’opera) doveva e poteva funzionare da apripista a interventi sociali in quartieri altrettanto difficili. Le telecamere aiutano ma non bastano, sono occhi aperti ma a reato consumato. Resta un dato: dopo tre anni i fatti che creano maggior allarme tra i cittadini (furti, traffico di stupefacenti, violenze sessuali, rapine) superano la prova galera e i femminicidi, nonostante l’ergastolo con il “ fine pena mai”, metterebbero alla prova persino Beccaria e le sue illuminate certezze.
