Miliardi a debito
Caffè Scorretto
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O gnuno ha il suo chiodo fisso, Giorgia Meloni il voto e Matteo Renzi il referendum. Il toscano, perso quello sulla Costituzione, ne promuove un altro per abolire il reddito di cittadinanza perché “la cultura grillina unita a quella della sinistra radicale ha trasformato la questione del lavoro in assistenzialismo”. Lui è per il lavoro, “un lavoro pagato meglio”. Perfetto. Il leader di Italia Viva, persa la partita quando era di mano, ci riprova adesso che in mano gli è rimasto il due di picche. Andrà come andrà ma al di là della cannonata contro quel che resta dell’esercito grillino, il referendum nasconde alcune domande che la politica deve porsi in un onesto rapporto qualità- prezzo. Ne è valsa davvero la pena aver speso in meno di tre anni 20 miliardi di euro nel reddito di cittadinanza per venire incontro alle famiglie in attesa del lavoro che non hanno mai trovato o voluto trovare? Più a torto che a ragione, a sentire gli imprenditori turistici. Ci sarebbero da considerare anche i 16 miliardi spesi nello stesso periodo per quota 100, un provvedimento che in anni di siccità finanziaria come questi non è proprio da candidatura all’oscar per l’economia. Con i 33 miliardi di sostegni al caro bollette per aver fatto negli anni scelte energetiche sbagliate, si arriva intorno ai 100 miliardi che pagheranno figli e nipoti. Ha voglia Renzi di fare referendum!