Le geremiadi
Caffè Scorretto
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D i feste, rassegne e festival strani è pieno il calendario nazionale, Sardegna compresa. Qualcuno pagherà, da noi la Regione. A Oristano a Carnevale si corre anche la Sartiglia degli asini, a Ollolai si pratica “s’istrumpa” e a Fermignano nelle Marche si celebra il Palio delle rane. Nel “famolo strano” l’oscar va a Soveria Mannelli, un paesino calabro di 2.700 abitanti, dove si sono inventati il “Festival del Lamento”, dall’1 al 4 agosto il lamento del singolo diventa un lamentone collettivo: piccoli e grandi confessano quel che non va, tra canti, balli e cibo sperando di cavarne qualcosa di buono. E allora perché non provarci anche nell’Isola aggregando i lamenti disaggregati e individuali in un’esperienza collettiva? Gli argomenti non mancano: eolico contestato e Pratobello osteggiato, privilegi esagerati e referendum buggerati, politica politicante e popolo sottostante, cantieri infiniti e cittadini sfiniti. Anziché la rassegna del cinghiale in salmì si potrebbe organizzare “La Geremiade fest”. Bosa dal 1902 a Carnevale canta i versi del poeta Giovanni Nurchi per denunciare il degrado che la comunità stava attraversando: “Bosa resuscitada, intende su lamentu e Geremia, dae tanta maladia rimedios ti porto”. Se Bosa cresce tra un canto e l’altro e Geremia con le sue “geremiadi” è diventato santo, nessuno si lamenti di non essersi lamentato.