La linea gialla
Caffè Scorretto
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
S e un pomeriggio d’autunno un viaggiatore decidesse di arrivare a Cagliari in treno dall’aeroporto di Elmas farebbe un’esperienza bizzarra.
I binari sono vicini agli arrivi, in quei pochi passi ci si imbatte in più di una biglietteria automatica dal funzionamento intuitivo, alla fermata c’è un buon numero di panche per chi non vuole aspettare in piedi il treno, che arriva puntuale e puntuale partirà. Aggiungiamo che il biglietto costa poco. Che cosa può turbare quest’idillio? Gli annunci. A volume troppo alto, con tono burogelido, in pochi minuti proclamano un numero esagerato di volte che il treno arriverà (vabbe’, siamo lì per quello) e bisogna stare lontani dalla linea gialla. Poi del treno non parlano più e si concentrano sulla linea gialla, con una tenacia tale che alla fine cominci a considerare seriamente di andarci, sulla dannata linea. Di eleggerci domicilio, di sdraiartici su e dimenarti. Ma ormai ecco il treno e lì, in quegli altri pochi minuti di viaggio, dagli altoparlanti fioccano raccomandazioni di “scendere con prudenza”, in uno strano mix di petulanza materna e tono assente da usciere della Ddr. Poi arrivi a Cagliari, scendi (magari con prudenza) e te ne scordi, ma in un angolo della mente pulsa una grande solidarietà per il personale viaggiante, costretto a lavorare con queste roboanti e ossessive fesserie nelle orecchie.
