La causa e l’effetto
Caffè Scorretto
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C ’è una gara a dire di Donald Trump tutto il male possibile. A cominciare dal popolo della sinistra americana, che lo accusa di conculcare la libertà di espressione: proprio mentre, nell’accusarlo, di quella libertà si sta facendo consentito uso. Sono quindi ululati alla luna le lamentazioni di chi paventa una svolta antidemocratica e illiberale negli Stati Uniti. Anche in Italia prevale l’opinione di un Trump autoritario, pasticcione e con mire dittatoriali; alcuni organi di stampa e opinionisti schierati per lo più a sinistra lo rappresentano come una figura da cartone animato. Con il suo modo di fare il Presidente si presta alle critiche e ai motteggi. Di sicuro il suo comportamento esce dai canoni del politicamente corretto progressista. Prima di esprimere giudizi definitivi bisognerebbe però conoscere che cosa si nasconde dietro lo scenario della politica internazionale. È molto difficile dipanare il groviglio di intrecci tra geopolitica, economia, ideologie e guerre. Un esercizio utile sarebbe leggere i giornali di novant’anni fa e confrontarli con ciò che di quel periodo scrivono oggi gli storici. Sono due rappresentazioni dissimili della stessa realtà. La prima è confusa e spesso inspiegabile. La seconda è intelligibile perché l’indagine storica ha svelato i rapporti, allora indecifrabili, tra le cause e gli effetti. Domanda: Trump, oggi, è causa o effetto?