I phonambuli
Caffè Scorretto
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L ’espressione truppe cammellate, che un tempo i cronisti usavano per raccontare i congressi di partito, oggi torna in mente quando ti viene incontro una torma di pedoni, in una via dello shopping o a un attraversamento quando scatta l’Avanti. Truppe perché si muovono come una falange compatta. Cammellate perché sono quasi tutti ingobbiti a fissare il telefonino. E quindi a te - se non fai parte dei phonambuli che marciano trasognati e indifferenti al mondo grande e terribile che li attornia - può venire paura di essere travolto (che poi a raccontarlo a casa, che ti ha investito un pedone, fai anche una figura modesta) o che inciampino in un passeggino, oppure che diano una craniata su un semaforo. Su ogni smartphone c’è un’app che ti conta i passi e i chilometri che hai fatto a piedi, e anche con una certa petulanza. E siccome se quella distanza la copri in auto non te la conteggia, vuol dire che il telefono sa benissimo quando stai camminando. Un elemento di civiltà, e un sollievo per i bilanci del sistema sanitario (oltre che per gli ansiosi come chi firma queste righe) sarebbe se i telefoni si disattivassero automaticamente quando l’utente sta camminando. Non è stalinismo telefonico o lo Stato-balia: è che stanno (stiamo) diventando pericolosi.
