I fertilizzanti
Caffè Scorretto
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“ A ll’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro? …”. Con questi versi Ugo Foscolo comincia la sua narrazione poetica “Dei Sepolcri”. Un inno alla vita attraverso la morte. In ogni tempo e luogo della Terra, in ogni cultura, il culto dei morti e la costruzione delle prime necropoli segnarono l’inizio della civiltà e delle religioni. Acqua passata. Oggi le religioni ansimano, si sta imponendo la religione green. Anch’essa, come tutte quelle del passato, riserva un’attenzione particolare alla morte: non per rispettarne la sacralità, ma per sfruttarla, utilizzarla a fini pratici, economici e, in particolare, ecologici. I corpi umani sono materiale da compostaggio, ottimi fertilizzanti, prodotti usa e getta. I green più green d’America sostengono che è giunta l’ora di abolire le sepolture e le cremazioni, due procedimenti dannosi per la salute del Pianeta: generano l’inquinamento cadaverico del terreno e troppa Co2 nell’aria. Per il benessere dell’ambiente bisogna trasformare i cadaveri in fertilizzante della terra. Non ci saranno più cimiteri, urne, sarcofaghi, memorie. I verdi ne sono entusiasti. Non sempre progresso e civiltà procedono di pari passo. Si perderà nel nulla nichilistico il distico che Foscolo richiama per i suoi “Sepolcri”: “Deorum manium iura sancta sunto”, ossia: siano sacri i diritti dei defunti.