Gita scolastica
Caffè Scorretto
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È giorno di gita per i piccoli alunni delle ultime tre classi della scuola materna cattolica di Ponte della Priula, nel Trevigiano. I bimbi, dai tre ai quattro anni, escono dall’istituto in fila per due accompagnati dalle maestre: direzione Susegana, un centro islamico nella cui moschea li attende l’imam del luogo, che li accoglie con un sermone farcito di frasi d’indottrinamento. Le maestre si coprono con un velo; ai bambini, tolte le scarpe, viene ordinato di inginocchiarsi e di poggiare la fronte sul pavimento. Tutti rivolti verso la Mecca, come d’uso nel rito coranico quando si prega Allah. «Lasciamo fuori i bambini da propagande religiose» ha urlato la Lega. Immediata la risposta dell’imam: «Trovo preoccupante che una visita didattica in moschea venga trasformata in controversia politica». Allora, signor imam, portiamo “in gita” in una chiesa cattolica i bambini di fede islamica, facciamoli inginocchiare, facciamogli fare il segno della croce, impartiamo loro una benedizione e facciamogli recitare il Padre nostro. A scopo didattico, ovviamente. Diciamoci una volta tanto la verità: l’Islam, in modo strisciante, con la connivenza dei progressisti occidentali, vuole imporci la sua cultura, annullare la nostra identità, cancellare la civiltà cristiana. Però guai a chi lo dice: abbiamo istituito apposta il reato di islamofobia. Ma non quello di cristianofobia.