P er gentile concessione del ministro Antonio Tajani siamo passati dal “forse” a “fino a un certo punto”: il dubbio su misura sul diritto internazionale. Siamo all’illogicità dell’abusato paradosso: è nato prima l’uovo o la gallina? Per gli esperti nessuno dei due può esistere senza l’altro, pari e patta siglata dal classico “fino a un certo punto”. L’uomo nel 1969 è andato sulla luna; è atterrato, urlò Tito Stagno, ma i devoti di San Tomaso trovarono altri fedeli che sentenziarono le perplessità per non aver toccato con mano: può essere ma “fino a un certo punto”. Su Marte c’è vita? Al momento no dicono gli autori di una ricerca che dopo attenti esami concludevano che l’ossigeno presente nel sottosuolo del pianeta potrebbe permettere altre forme di esistenza, ergo qualcosa gira “fino a un certo punto”. In un famoso racconto, “Un marziano a Roma”, Ennio Flaiano descrive una situazione paradossale e fortemente grottesca di una nave spaziale che scarica un rappresentante di Marte a Villa Borghese. Dopo un po' di tempo il singolare personaggio familiarizza con la città e privo ormai di codazzi si presenta in via Veneto. Un romano che si gode tranquillo il ponentino e non ha voglia d’altro, gli dice: “a marzià, ci hai stufato”. Il bel Paese shakera il vero e il falso con l’opportunismo marziano e la satira italiana: buono, “fino a un certo punto”.

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