Ennesima riforma
Caffè Scorretto
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O portet ut scandala eveniant: parafrasando San Paolo è necessario che avvengano gli scandali. Sono bastati quattro ribelli all’esame di maturità perché il ministro dell’istruzione e del merito Valditara anticipasse l’ennesima riforma che, al netto della stabilizzazione di centinaia di insegnanti, è tutto ordine e disciplina: bocciato chi si rifiuta di fare l’esame orale anche se arriva coperto di crediti formativi come un generale di medaglie e chi prende la scuola per un ring. Non si tratta di denunciare una nuova barriera contro i giovani esuberanti che non si lasciano irreggimentare ma di riconoscere il valore delle regole come punti di arrivo di una scuola nuova nell’approccio e nei contenuti: investimenti, strumenti didattici, incentivi, strategie formative, dialogo, formazione e stipendi adeguati. La scuola del ventunesimo secolo non può restare aggrappata alla riforma Gentile del 1923, anno primo dell’era fascista, alla riformetta del ministro Berlinguer del 1997 e meno che mai avanzare proposte bizzarre col rischio di scadere nel ridicolo. La ministra Azzolina passò alla storia per i banchi a rotelle e la collega Gelmini per far indossare agli studenti una divisa disegnata da uno stilista di Stato, stile Dulwich College: “senza sarebbe come il medico senza lo stetoscopio, l’infermiere senza camice”. Tutto vero, certo... ma in Inghilterra.