Azzurra nostalgia
Caffè Scorretto
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C on le abnormi colpe che ha sulla coscienza, criticare Netanyahu perché ci costringe a rivalutare Berlusconi è come contestare un divieto di sosta al mostro di Firenze. Però è vero: è difficile non pensare con simpatia a Silvione, che per svicolare i processi non faceva strage di umani ma solo strame di codici, quando scopri la strategia difensiva di Bibi. Il quale, accusato di frode e corruzione, per non perdere la premiership e la libertà ha scritto una domanda di grazia preventiva al presidente della Repubblica. A parte che è lunga 111 pagine (forse punta a lucrare la prescrizione in attesa che Herzog abbia finito di leggere), l’aspetto surreale è la motivazione che espone. Sono innocente, dice in sostanza, e lo dimostrerei volentieri ma purtroppo sono impegnato in una guerra: se devo fare l’imputato oltre che il premier rischio di governare male, perciò perdonatemi senza aspettare la sentenza. Ma questo legittimo impedimento da carnivori, questa guerra che ha ucciso o mutilato 64mila bambini non è un fenomeno meteo: è roba sua, voluta e proseguita per restare al potere e tenere alla larga i giudici. Tanto per angosciarci: se è stato capace di due anni di carneficina quotidiana pur di non passare da tangentaro, quando la Cpi riuscirà a mandarlo alla sbarra per crimini contro l’umanità che diavolo si inventerà, questo ometto feroce?
