L ’atleta afroamericano campione olimpionico e mondiale Jesse Owens sosteneva che il miracolo non era giungere al traguardo ma aver avuto il coraggio di partire. Perché Owens? Perché ricorda le partenze coraggiose dei giovani laureati sardi alla ricerca di fortuna nel mondo. Alcuni realizzano il “miracolo”, altri tentano di arrivarci tra mille difficoltà, forse vittime ancora di qualche vecchio pregiudizio come capitò a Jesse che, nonostante le medaglie, continuò ad essere discriminato perché afroamericano. L’Istat attesta che il Sud Sardegna perde 41,4 giovani laureati, tra i 25 e i 39 anni, ogni mille residenti. Nuoro 39, Oristano 30. Solo Cagliari non registra perdite. Un problema mai risolto perché mai affrontato nel profondo. Quali le cause e quali le strategie per arginare un fenomeno in costante crescita? Sempre e solo parole. È anche vero che i “cervelli” al contrario di tanti personaggi inutili e persino dannosi, rappresentano l’ingegno e la creatività della nostra terra, ma quando centinaia di talenti non sono messi nelle condizioni di restituire conoscenza e intelligenza alla terra dove sono nati e cresciuti, il danno non ha paragoni. Una parte di questi giovani comunque lascerà l’Isola; chi resta difficilmente lavorerà di zappa non per supponenza culturale ma per garantire un futuro da zappatore a chi li costringe a partire.

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