Legarti, trame d’arte nel nome di Maria Lai
Progetto di residenza d’artista internazionale per trasformare l’eredità della maestra ogliastraina in nuove visioni contemporaneePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’arte diventa linguaggio collettivo, una buona pratica da condividere, uno strumento per trasformare il paesaggio fisico e quello simbolico. Nel nome di Maria Lai, l’artista simbolo, musa e ispirazione, Ulassai lancia Legarti, un progetto di residenza d’artista internazionale per trasformare l’eredità di Maria Lai in nuove visioni contemporanee.
Legarti è molto più di una residenza artistica: è un dispositivo culturale e sociale. Oltre dieci artisti e collettivi da tutto il mondo si alterneranno a lavorare in paese tra il giugno 2025 e la primavera 2026, dando vita a una costellazione di progetti site-specific pensati per dialogare con la comunità, con l’identità stratificata del territorio e con il patrimonio ambientale, in un processo creativo che intreccia passato e presente, memoria e visione, arte e vita quotidiana. Come un lievito madre, da rinnovare con i saperi del presente, lasciando inalterata la buona materia.
Le trame tra artisti, visioni e concetti rappresentano una delle prime e più significative sperimentazioni culturali avviate nell’ambito del progetto Legarti. Il modo scelto dal Comune di Ulassai per “attivare processi progettuali innovativi a partire dalle proprie risorse interne e di aprirsi a collaborazioni qualificate, in un’ottica di crescita condivisa”.
L’idea è germogliata nella pietra stessa del paese, che di Maria e il suo genio si nutre.
Legarti affonda le sue radici nella storia di Ulassai e nel pensiero di Maria Lai, la cui poetica del legame tra persone, luoghi e narrazioni costituisce il cuore ideale dell’intero programma. Fondamentale per la realizzazione e lo sviluppo del progetto è una solida rete di collaborazioni tra diversi settori che coinvolge enti di ricerca, università sarde e italiane, musei, cooperative, imprese culturali e aziende del territorio. Gli artisti si confronteranno con saperi scientifici, artigianali ed economici, rafforzando il legame tra il mondo dell’arte e quello della ricerca, della produzione e dell’innovazione contribuendo a costruire un ecosistema creativo aperto, inclusivo e duraturo, capace di generare valore culturale e sociale ben oltre la durata della performance residenziale di ogni singolo artista.
Il nome stesso del progetto Legarti evoca un doppio movimento: da un lato l’atto di connettere, unire, intrecciare esperienze e linguaggi; dall’altro, il desiderio di creare un legame duraturo tra arte e territorio, tra chi arriva e chi abita, tra pratiche contemporanee e tradizioni locali. L’intento è quello di consolidare il ruolo del borgo come centro vivo di produzione artistica contemporanea, capace di attrarre artisti e visitatori da tutto il mondo. Allo stesso tempo, Legarti punta a stimolare il senso di appartenenza della comunità locale, rafforzando la consapevolezza del proprio patrimonio e il desiderio di custodirlo, reinterpretarlo e raccontarlo. Particolare attenzione sarà rivolta alle diverse fasce d’età: dai bambini agli anziani e al coinvolgimento attivo di scuole, associazioni e cittadini, affinché l’arte diventi veicolo di dialogo tra generazioni e strumento per immaginare nuovi futuri.
Il progetto è finanziato nell’ambito del Pnnr. Quale sia il suo significato profondo lo dice il sindaco di Ulassai Giovanni Soru. “Con Legarti vogliamo realizzare ciò che Maria Lai aveva immaginato per il suo paese: fare di Ulassai una casa per gli artisti, un luogo di accoglienza e ispirazione dove l’arte contemporanea possa radicarsi nel paesaggio e nella vita della comunità. Questa residenza internazionale non è solo un progetto culturale, ma un atto politico di visione e responsabilità. È un investimento sul nostro territorio, sulla sua identità e sul suo futuro. Abbiamo scelto di scommettere su un approccio multidisciplinare, relazionale e profondamente partecipativo, dove arte, natura e scienza dialogano e la comunità non è spettatrice, ma protagonista attiva del cambiamento. Ulassai si apre al mondo e alla pluralità dei linguaggi artistici dalla fotografia alla scultura, dalla ceramica al tessile design, dall’arte concettuale alla performativa in una continua riscrittura del legame tra cultura, natura e cittadinanza”.
Il primo appuntamento è cominciato il 12 e durerà fino al 22 giugno 2025, con la residenza dello studio di graphic design FIONDA (Torino), noto per le sue collaborazioni con istituzioni culturali e musei in tutta Europa. Durante il soggiorno a Ulassai, FIONDA svilupperà l’identità visiva del progetto Legarti attraverso workshop e una ricerca visiva partecipata che culminerà in una mostra aperta al pubblico presso il CAMUC - Casa Museo Cannas (fionda.eu).