I parlamentari dell’Isola portano la vertenza Sardegna sul tavolo del Governo, ma per combattere la battaglia serve una Regione in prima linea. Le emergenze? Sanità innanzitutto, e poi trasporti, viabilità, continuità territoriale. «Mi sono sempre occupata di Sanità, di malati oncologici, una categoria particolarmente fragile», dice Mara Lapia, capogruppo di Centro democratico alla Camera. «Ho presentato una mozione per l'adesione al Piano europeo contro il cancro, con la modifica dei trattati affinché ogni Stato possa, attraverso il proprio ministero della Salute, intervenire anche nelle singole Regioni e garantire un iter che accompagni il paziente dalla diagnosi alle cure, anche a quelle palliative, farò il possibile perché una delle sei scuole di specializzazione su questo genere di cure venga istituita in Sardegna».

La deputata e capogruppo di Centro democratico Mara Lapia metre visita un ospedale (L'Unione Sarda)

Il più, però, lo deve fare la Giunta Solinas. «Dedico tutta la mia attività parlamentare alla Sanità sarda ora allo sbando», continua la parlamentare. «Purtroppo le decisioni sono in capo alla Regione, da deputata posso solo segnalare la situazione in Parlamento, e scendere in piazza accanto ai cittadini. Ho anche presentato diversi esposti alla Procura tra cui quello per far riaprire l'Hospice di Nuoro, per lo spreco di denaro con la campagna “Sardi e sicuri” e per i ritardi nella gestione della “Blue Tongue”, per tutto ciò che mi compete farò il possibile fino alla fine del mio mandato».

L’esigenza di un miglioramento dell’assistenza sanitaria in Sardegna è prioritaria anche nell’agenda di Giuseppe Luigi Cucca, senatore nuorese di Italia Viva.

Il senatore di Italia Viva Giuseppe Luigi Cucca (L'Unione Sarda)

«Da tempo», ricorda Cucca, «con quasi tutti i colleghi sardi, conduciamo una battaglia per aumentare il numero dei medici e degli specializzati in Sardegna, sempre penalizzati dalla normativa vigente. Le nostre scuole di specializzazione formano tanti medici che arrivano da fuori e che, una volta acquisito il titolo, tornano nei luoghi d’origine».

Forza Italia in Regione è partito di maggioranza ma questo non vieta a Pietro Pittalis, deputato azzurro, di dispensare qualche critica e diverse sollecitazioni alla Giunta Solinas. «La Regione – sostiene - può, anzi, deve necessariamente assumere ogni utile iniziativa per colmare il vuoto di organico, medici e paramedici, che rischia di portare al collasso il sistema sanitario non solo nuorese ma dell’intera Sardegna. Ritengo che non sia più giustificabile fare solo riferimento alle responsabilità del passato, perché, se è vero che questa situazione poteva essere affrontata già cinque anni fa dalla precedente giunta regionale, e non averlo fatto costituisce una grave responsabilità politica, è altrettanto vero che anche questa giunta regionale rischia di esserne corresponsabile se non individua con urgenza le soluzioni adeguate che, a mio avviso, ben potevano essere già operative, tenuto conto che la stessa è in carica già da tre anni circa».

Il tempo degli indugi è finito, sono certamente utili suluzioni di lungo periodo ma occorrono anche risposte urgenti. «Sono certamente ipotizzabili – riflette Pittalis - soluzioni come l’abolizione o comunque l’allentamento del numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina, oggetto di iniziative trasversali a livello nazionale, così come l’ampliamento del numero delle borse per gli specializzandi, finanziate con il contributo regionale, che dovrebbe prevedere un vincolo di permanenza degli specializzandi nelle strutture ove si registrano i vuoti di organico: si tratta però di soluzioni i cui benefici potranno vedersi non prima di otto/nove anni. Per l’immediato, a mio avviso, si deve procedere ad una seria ricognizione della situazione esistente per una seria ed efficiente riorganizzazione delle strutture e dunque del personale medico e paramedico, se del caso anche ricorrendo ad incentivi per le cosiddette sedi periferiche, avviando, altresì, un serio confronto con il sistema della sanità privata che in questo momento può senz’altro contribuire a supplire alle carenze del sistema pubblico».

Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia (L'Unione Sarda)

Anche in relazione ai trasporti l’esponente di Forza Italia fornisce un quadro a tinte fosche. «È un problema – osserva – che interessa tutta la Sardegna, anche se nelle zone interne si avverte tutto il disagio di una rete stradale che da anni attende interventi manutentivi, di adeguamento e di messa in sicurezza. Il Nuorese e l’Ogliastra hanno il triste record di posizionarsi tra le ultime province in Italia per dotazione infrastrutturale, per non parlare dell’assenza di una linea ferroviaria moderna che colleghi il capoluogo barbaricino a Sassari e a Cagliari. Dispiace constatare come la Sardegna non abbia colto l’opportunità offerta dal Pnrr della elettrificazione della tratta ferroviaria e della realizzazione del doppio binario della rete ferroviaria. Purtroppo, scontiamo l’assenza di programmazione di nuove opere anche se accade spesso che non si realizzino pure gli interventi già finanziati.

Il mancato accesso ai fondi del Pnrr è un’occasione perduta anche secondo Mara Lapia. «Il Nuorese e l'Ogliastra – osserva la deputata di Cd - hanno necessità di un intervento strutturato per migliorare la viabilità e i collegamenti tra i paesi. La difficoltà negli spostamenti provoca la dispersione scolastica, anche le attività economiche vengono penalizzate, con un preoccupante aumento dello spopolamento. La Regione si è lasciata sfuggire un'occasione imperdibile, quella dei fondi del Pnrr, per l’incapacità di presentare i progetti».

Secondo Giuseppe Luigi Cucca però il treno non è irrimediabilmente perduto. «Stiamo lavorando alacremente – fa sapere - per cercare di realizzare il troncone ferroviario tra Nuoro ed Olbia. Un sogno che potrebbe finalmente smettere d’essere tale. La viceministro alle Infrastrutture Teresa Bellanova segue personalmente la vicenda e se si supereranno le difficoltà burocratiche con la Regione Sardegna, grazie al Pnrr il risultato parrebbe a portata di mano. In ogni caso, resta il problema della continuità territoriale. C’è necessità di un’azione sinergica tra Regione e Governo centrale per risolvere insieme il problema in Europa. La soluzione è a portata di mano e i Senatori sardi si muovono uniti in quella direzione, come già è accaduto con l’approvazione in prima lettura della legge costituzionale sull’insularità.

L’Isola – è la considerazione del senatore di Iv – ha necessità di colmare  il Gap che la separa da altre realtà.  “Con i fondi del Pnnr – è l’auspicio di Giuseppe Luigi Cucca - sarebbe necessario dotare i nostri territori delle necessarie infrastrutture che consentano di mettere la Sardegna al pari delle altre Regioni d’Italia». Di occasione da non perdere parla anche Pietro Pittalis: «Il Pnrr e il Piano complementare – è la sua analisi – costituiscono una grande opportunità per la Sardegna e soprattutto per i territori delle zone interne, considerato che oltre 900 mila euro sono destinati alla nostra Isola solo per il settore delle infrastrutture legate ai trasporti. Ma altre opportunità esistono in concreto per accrescere la competitività del nostro sistema produttivo, per incentivare l’avvio di attività imprenditoriali nuove e favorire la creazione di occupazione stabile. Mi auguro che la Regione, attraverso le sue strutture e soprattutto il sistema delle autonomie locali, sia capace di utilizzare queste importanti risorse bene e in tempi stretti. Questa è un’occasione unica e irripetibile!».

Perché la vertenza Sardegna sfoci in qualche risultato apprezzabile serve unità di intenti. «In questo momento – è l’appello conclusivo di Mara Lapia - nell'interesse del centro Sardegna bisogna mettere da parte le divisioni politiche, e fare uno sforzo comune per concentrarci sulle priorità che sono soprattutto la sanità e l'economia, due elementi cardine per garantire il benessere sociale».

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