Il Cagliari svetta in Europa: la squadra rossoblu è prima per altezza media
Succede in un’Isola in cui l’altezza media non raggiunge il metro e settantaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In un’isola in cui l’altezza media non raggiunge il metro e settanta centimetri, dove gli scienziati hanno isolato e studiato il gene della (bassa) statura), la squadra di calcio più importante è quella che svetta su tutta la Serie A. Anzi, a dirla tutta il Cagliari supera pure le altre squadre europee, con un’altezza media della rosa di 188,6 centimetri, quattro millimetri in più dell’Unione Berlino.
Il più alto della squadra rossoblu è Yerri Mina, alto un metro e 95 centimetri. A influire sul primato del Cagliari hanno influito certamente gli arrivi del mercato estivo, che hanno alzato la media: giocatori come Borrelli (194 cm), Folorunsho (190 cm) e il ritorno di Radunovic (194 cm) hanno fatto la differenza. Il portiere, ruolo che è (salvo rare eccezioni) associato a una certa altezza, è Elia Caprile, 191 cm. Anche i “più bassi” non scendono sotto certi livelli: Zito Luvumbo (171 cm) è il più basso della rosa, ma gran parte dei giocatori si colloca ben sopra i 178-180 cm. Il sardo Deiola è un metro e 89, come il giovane Pintus. Idrissi, sadalese con genitori marocchini, è alto 1,82.
La tendenza a creare rose sempre più “fisiche” e alte non riguarda solo il club rossoblu ma è diffusa in tutti campionati. In particolare in quelli italiani. La Serie A è attualmente il torneo più “alto” al mondo, con una media complessiva di circa 184,7 cm per giocatore, davanti anche a campionati storicamente associati al calcio fisico come la Bundesliga. L’Italia negli ultimi 15-20 anni è diventata terra di squadre che danno grande importanza alla struttura fisica, un fattore che spesso si rivela decisivo nelle sfide ad alta intensità e nei duelli aerei. Non è un caso che tra le squadre più alte, oltre al Cagliari, compaiano realtà come l’Atalanta, che si aggira attorno ai 188 cm di media, e il Lecce, che si attesta sui 186,1 cm, seguita da vicino dal Pisa con circa 186 cm. Anche queste formazioni fanno dell’impatto fisico un tratto distintivo del proprio gioco, soprattutto per reggere i ritmi di un campionato che negli ultimi anni è diventato sempre più veloce e intenso.
Sul lato opposto della classifica delle altezze troviamo squadre come il Genoa (181,8 cm di media) e il Como (181,6 cm), che presentano rose mediamente più basse e privilegiano un approccio più tecnico e dinamico. Questo dimostra come nel calcio moderno possano coesistere modelli diversi: da un lato club che puntano sulla fisicità, dall’altro squadre che scelgono di costruire un’identità tattica più leggera e agile. L’altezza non è una garanzia di successo ma è un elemento che può fare la differenza in certe fasi di gioco, specie sui calci piazzati o nelle partite molto combattute. Il primato del Cagliari è una curiosità statistica ma anche un segnale di come il club stia lavorando per diventare competitivo sfruttando ogni dettaglio, dalla stazza dei propri calciatori alla loro capacità di trasformare la statura in un’arma tattica.