Fatturazione elettronica, nel 2020 il crollo della Sardegna
La statistica sulle rilevazioni dei flussi mensili dei datiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il crollo c'è stato. Ma se inizialmente erano sensazioni e poi è arrivato qualche studio di settore a confermare parzialmente, adesso a certificarlo è addirittura il Dipartimento delle Finanze. Di recente è stata pubblicata l'analisi statistica sulle rilevazioni dei flussi mensili dei dati della fatturazione elettronica. In sostanza sono stati registrati e analizzati gli importi ai quali vengono calcolate le imposte riportati appunto nelle fatturazione elettroniche, diventate obbligatorie dal 2019.
E il quadro del 2020, un anno vissuto in piena pandemia Covid, che esce fuori per la Sardegna (ma in generale per tutta Italia) è davvero drammatico. «Nel periodo gennaio-novembre 2020 l'imponibile IVA rilevato tramite la fatturazione elettronica è diminuito complessivamente dell'11,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il calo è stato più significativo per le persone non fisiche (-11,5%) rispetto alle persone fisiche (-5,3%)», rilevano gli esperti del Dipartimento. E se la media nazionale è appunto dell'11,2%, in Sardegna il crollo addirittura ha toccato il 25,2%, il dato peggiore di tutta Italia. La caduta è ovviamente attribuibile alla sospensione di molte attività durante il periodo del lockdown (dal 10 marzo al 28 maggio). Ad aprile l'imponibile ha toccato un minimo pari al -37,2% rispetto all'anno precedente. Da maggio in poi si è assistito ad un progressivo recupero, che però sembra essersi fermato a ottobre.
«Nei primi undici mesi dell'anno hanno subito le perdite più pesanti i settori delle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (-40,3%), delle Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico-produzione di beni (-38,9%). Hanno invece mostrato una maggiore resilienza quelli dell'Agricoltura, silvicoltura e pesca (+1,8%) e dei Servizi di informazione e comunicazione (+1,6%) - sottolineano gli esperti - A novembre l'imponibile delle attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico produzione di beni risultava diminuito del 60% rispetto ad un anno prima, mentre è aumentato di quasi il 4% nel settore delle Costruzioni. A livello territoriale, hanno subito regressi peggiori, tra gennaio e novembre 2020, la Sardegna (-25,2%) e il Friuli Venezia Giulia (-20,3%), mentre hanno registrato risultati meno negativi, la Basilicata (-1,7%) e la Calabria (-3,9%)».
In particolare il mese dove si è registrato il crollo più consistente in Sardegna è aprile (45,6%), seguito da maggio (39) e settembre (33%). Ancora, nel periodo il calo delle persone non fisiche è stato complessivamente pari al -11,5%. La regione che ha subito il calo più forte è risultata la Sardegna con -28,3%, mentre la Basilicata ha registrato un calo del -2,1%, si legge nel report del Dipartimento delle finanze. Anche in questo caso, drammatico il mese di aprile (-47,%). Entrando ancor di più nel dettaglio sempre nello stesso periodo l'imponibile IVA delle persone non fisiche, attività manifatturiera, rilevato tramite la fatturazione elettronica si è complessivamente ridotto del -16,4%. La Sardegna ha contribuito alla perdita in maniera significativa (-61,1%), detenendo il record nazionale in questo settore. Male, ma non i peggiori nella classifica regionale, anche i settori di fornitura energia elettrica e gas (-69,8%), nel commercio all'ingrosso e al dettaglio-riparazioni di autoveicoli e motoveicoli (-6,7%).
Segno positivo (non tra i migliori a livello nazionale ma comunque abbastanza lato) riguarda invece il settore agricoltura, silvicoltura e pesca che ha registrato un incremento pari al 4,4% in tutta Italia e in Sardegna 11%. E' questo inoltre l'unico segno positivo che ha fatto registrate l'Isola in tutto il 2020, concludono gli esperti del Dipartimento delle finanze.