Il 2027 è ancora lontano ma la gara per ospitare la 38ª edizione della Coppa America di vela è già iniziata. La città che succederà a Barcellona – dove è andata in scena la precedente edizione - verrà fuori da una sfida a due europee: Napoli e Atene. Esce di giochi, almeno al momento, Auckland: è stato il team Emirates New Zealand a spiegare che il governo neozelandese abbia deciso di non sostenere il progetto a causa «dell’attuale difficile congiuntura economica».

La coppa potrebbe dunque tornare in Europa. Al momento la città più avanti sembra Atene, presentata come “candidata naturale” per l’America’s cup: a proporla è George Prokopiou, imprenditore greco che ha consolidato diversi investimenti marittimi e portuali intorno alla capitale. Prokopiou, con il suo impero nel settore navale, ha nel suo carniere porti e marine di lusso, e ha anche acquisito il celebre complesso turistico Astir Palace Vouliagmeni. L’uomo d’affari, con un patrimonio di 3,7 miliardi di dollari, ha anche stretti legami con il governo greco, in particolare con il primo ministro Kyriakos Mitsotakis, e potrebbe dunque garantire una forte spinta politica e finanziaria per rendere Atene la sede dell’evento. Poi Atene è vista come un terreno neutro, che potrebbe favorire la competizione, evitando possibili conflitti legati alle città più “schierate” con specifici team.

Ineos contro New Zealand durante l'ultima edizione di America's Cup

Napoli però scalpita e ha presentato la sua candidatura per ospitare non solo la Coppa America, ma anche alcune tappe del Sail Gp, una serie di competizioni veliche di alto livello che richiamano una vasta attenzione mediatica e turistica. Certo, per mettere a segno un colpo del genere serve un forte sostegno politico e economico dal parte del Governo. La città ha già ospitato con successo gli Act (America’s Cup World Series) di avvicinamento alla Louis Vuitton Cup, le regate che avrebbe dovuto ospitare Cagliari nel 2023, ma poi l’organizzazione sfumò tra le polemiche.

Quanto vale la Coppa America? L’impatto economico avuto dalla 37ª edizione su Barcellona e su tutta la Catalogna è stato significativo. Secondo uno studio condotto dall’Università di Barcellona e dalla Fondazione Barcelona Capital Nàutica, l’evento ha generato un ritorno economico di 1,37 miliardi di euro. Un report che stimola ancora di più i territori in gara.

La scelta tra le due città europee dipenderà da una serie di fattori: la capacità di ciascun centro di garantire la logistica necessaria, la solidità del supporto finanziario e politico e, non ultimo, il progetto per far brillare la Coppa America come un evento globale.

Molto dipenderà anche dalla formula scelta per le gare di vela. Sullo sfondo infatti c’è anche una possibile trasformazione della struttura dell'America's Cup: alcuni challenger hanno proposto un modello di circuito simile a quello della Formula 1, una sorta di campionato che potrebbe essere anche itinerante. Ad avere voce in capitolo su questo tema saranno soprattutto gli sponsor.

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