Paladini dell’ambiente, custodi del territorio, argine alla desertificazione compiuta da incendiari senza scrupoli o più semplicemente taglialegna fuorilegge. In Ogliastra dirigenti, tecnici e operai dell’Agenzia Forestas rappresentano una realtà gestionale pubblica (regionale) forse non ancora pienamente conosciuta ma di straordinaria importanza. Lavorano senza sosta ma talvolta – e le recenti intimidazioni a Lanusei, Tertenia e Seui ne sono la prova - diventano bersaglio di tensioni mai sopite.

A descrivere il complesso delle attività di gestione forestale e ambientale svolte instancabilmente dal Servizio territoriale dell’Agenzia Foresta di Lanusei,  sede in via Piscinas, è Michele Puxeddu, direttore, ormai da quasi 4 anni. «Guido una struttura pubblica strategica per tutto il territorio ogliastrino e dunque per l’intera Sardegna», esordice Puxeddu. «Il Servizio territoriale Forestas di Lanusei, attraverso il suo personale esperto e appassionato, che attualmente assomma a 867 unità, tra operai impiegati e tecnici forestali distribuiti capillarmente sul territorio in 6 complessi forestali, 18 presidi forestali, 1 autoparco/officina centralizzata e 5 Vivai, assicura la conservazione e la protezione ma soprattutto, in questi giorni così caldi e asciutti e per tutto il periodo estivo, lotta agli incendi sui circa 36.000 ha (ettari) di boschi e macchie direttamente gestiti ma anche oltre, ovvero in tutta la provincia ogliastrina, con uno schieramento operativo di 233 persone quotidianamente impegnate nell’avvistamento e nella lotta attiva al fuoco, dotate di 17 autobotti leggere e 13 pesanti, operanti in collaborazione e con il coordinamento del Corpo Forestale e di V.A. attraverso il COP presso la base operativa di S.Cosimo».

Michele Puxeddu, direttore di Agenzia Forestas in Ogliastra, con operai e tecnici a Urzulei (foto concessa)

Varia e articolata la gestione forestale pubblica assicurata dall’Agenzia Forestas in Ogliastra «attualmente e integralmente orientata – spiega Puxeddu – alla salvaguardia, conservazione e miglioramento dei boschi gestiti e  auspicabilmente in predicato di esserlo, previo rinnovo delle convenzioni scadute, essenzialmente attraverso interventi di carattere naturalistico e ancor più specificamente protettivo: ricostituzione e avviamento all’alto fusto dei boschi a suo tempo ceduati per la produzione di carbone o degradati da sovra pascolo;  recupero di aree danneggiate da incendi, vento, neve, alluvioni, infestazioni di insetti e funghi cariogeni; per l’evoluzione naturale e la sopravvivenza dei boschi vetusti; rinaturalizzazione delle pinete impiantate anche con il ritorno, non sempre scontato, delle latifoglie indigene (soprattutto leccio, roverella e castagno).

Per il direttore di Forestas questi interventi costituiscono l’anima della preservazione di un territorio unico in Sardegna, cuore di diverse aree naturalistiche protette - i cosiddetti Siti di interesse comunitario – tra le più importanti e selvagge d’Europa, «che proprio da questa attività di protezione e conservazione, oggi più che mai, trae e può trarre ancor più vantaggio, in particolare per le conseguenti ricadute turistiche ed economiche che ne sottolineano l’elevatissima importanza funzionale.

Importantissimo, per non dire fondamentale, l’impegno di Agenzia Forestas, nella prevenzione degli incendi. «Gli interventi vengono eseguiti costantemente sia entro i presidi forestali amministrati che, in collaborazione con i comuni, nelle aree d’interfaccia dei centri abitati, anche le più distanti,  mediante le annuali attività precedenti l’estate vera e propria, sia manuali che con mezzi meccanici, rappresentate dagli interventi di gestione e riduzione della vegetazione erbacea e arbustiva contigua ai principali assi viari pubblici e soprattutto dalla manutenzione delle fasce parafuoco in questi ultimi anni rivitalizzate e ripristinate per la loro notevole importanza preventiva per uno sviluppo totale di circa 80 chilometri.

Il leccio più vecchio del Mediterraneo sui monti di Urzulei (foto archivio L'Unione Sarda)

Tra le funzioni dell’Agenzia, la valorizzazione produttiva, turistico ricreativa e culturale del patrimonio forestale e naturalistico affidato in gestione. Anche in ottica turistica. «Soprattutto in questi ultimi 3 anni è stata declinata attraverso la realizzazione e manutenzione di aree e parchi attrezzati e di interventi a basso impatto ambientale finalizzati alla promozione di attività di turismo rurale, ricreative e per la mobilità lenta, in particolare attraverso la sentieristica attrezzata con tutte le attività collaterali utili per il miglior utilizzo anche economico dei beni forestali e paesaggistici gestiti dall'Agenzia. La Regione con la nuova Legge sul turismo (la L.R.16/2017) ha istituito la Rete Escursionistica Regionale, quale infrastruttura viaria necessaria alla gestione, al controllo, alla fruizione e alla valorizzazione delle aree naturali, rurali e montane della Sardegna, avvalendosi proprio dell’Agenzia Forestas. «L'Agenzia – chiarisce il direttore della sede di Lanusei –  individua i percorsi da inserire all'interno della Res (Rete escursionistica della Sardegna) e, di concerto con i comuni territorialmente interessati, predispone il catasto, gestisce e cura la manutenzione della Res anche in accordo con altri enti gestori, volontariato e associazionismo di settore.

Un incendio in Ogliastra (foto archivio L'Unione Sarda)

Far sì che sempre più vacanzieri apprezzino l’immenso patrimonio naturalistico e ambientale oliastrino resta tra gli obiettivi primari di Forestas. «Mediante il ripristino di percorsi di trekking, nordic walking e di mobilità non motorizzata, l’Agenzia sta potenziando la Res interna in tutta la più vasta area della provincia dell’Ogliastra sia per la valorizzazione che per messa in rete degli attrattori ambientali e culturali dell’intero territorio e la migliore connessione tra gli ambiti costieri ed interni, dalle aree costiere centromeridionali, ai Tacchi calcarei, al Gennargentu, sino al Supramonte interno e costiero, nonché creando l’interconnessione con gli altri territori confinanti, sia Barbaricini che della provincia di Cagliari. La linea di indirizzo principale della rete escursionistica è l’unione del territorio sia nella direttrice “Sud Nord” che nella valorizzazione del connubio “Mare Montagna” e che oggi dopo circa tre anni di intenso lavoro risulta completata per il 90% con uno sviluppo lineare totale di 470 chilometri».

A questo proposito si rivela fruttuosa la collaborazione tra Forestas e la sezione sarda del Club Alpino italiano, presieduta da Matteo Marteddu: «Siamo fortemente impegnati con l Agenzia», conferma Marteddu. «Non solo in forza della legge istitutiva della Res. Ma nella concretezza del lavoro sul campo. Quando facciamo la traversata della piano di campu Oddeu, io sentiero 501, che parte da S’Inguttidorgiu del Flumineddu e lambisce l’ingresso all grotta de S Edera, ci rendiamo conto del grande lavoro di Forestas e della segnaletica CAI. Quando risaliamo i sentieri impervi per Monte Arista, ordinati nel piano di calpestio e indicati dalle frecce direzionali CAI da Bacu e Praidas, ci fermiamo convinti dello sforzo che insieme stiamo facendo per porre la Sardegna e l Ogliastra al centro della sentieristica nazionale. Quando dal Corr e Boi ripercorriamo sul sentiero Italia CAI il percorso di Quintino Sella, capiamo che stiamo scollinando sulla sfida di rendere la nostra Isola approdo di cultura e di escursionismo mondiale. Fatti concreti oggi. Ad altri le fantasie astratte o fughe immaginarie su cose inesistenti. Perfetta sintonia con Forestas e gratitudine ai suoi dirigenti».

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