Affitti brevi ad Alghero, i proprietari di 4.000 case evadono la tassa di soggiorno
Il sindaco Cacciotto: 9.700 residenze sul mercato, ma tante coppie non trovano un appartamentoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La porta d’oro del turismo ha qualche crepa. «Uno studio Nomisma certifica l’esistenza di 9.700 case utilizzate per fini non residenziali, ciononostante molti algheresi non trovano un’abitazione in affitto perché i proprietari preferiscono optare per il mercato degli locazioni brevi», spiega il sindaco Raimondo Cacciotto. Nel tentativo di far quadrare i conti, si è imbattuto in numeri sospetti: «Quattromila alloggi inseriti nel mercato turistico non sono iscritti al registro per il pagamento della tassa di soggiorno. È saltato fuori con i controlli incrociati, scorrendo le recensioni sui portali specializzati. Gli elenchi sono nelle mani della Guardia di Finanza con la quale abbiamo firmato una convenzione. Comunque tra poco partirà il nuovo servizio di igiene urbana, sarà l’occasione per censire tutte le unità immobiliari».
Come si blocca l’emorragia di residenti?
«Negli ultimi 10 anni il vero problema è stato il decremento continuo della fascia tra i 19 e i 45 anni. L’età media si alza: entro il 2043 la popolazione calerà del 9 per cento, con una quota molto alta di over 65. Vorremmo invertire la tendenza: Alghero deve diventare attrattiva, anche negli aspetti apparentemente meno importanti. Vogliamo spingere sulla mobilità alternativa, per citarne uno, interloquendo con Arst e intensificando il servizio bus».
Il biglietto da visita della città è un palazzo distrutto da un incendio.
«Questa Giunta comunale in via Vittorio Emanuele ha avviato la bonifica dello stabile. In futuro si potrebbe immaginare di abbattere il palazzo per far posto a un’area verde con il trasferimento della cubatura in un’altra zona, magari alla fine di via XX Settembre».
Da un trentennio si lavora al piano urbanistico comunale: tutte le Giunte promettono di approvarlo senza poi riuscirci.
«Noi vogliamo portare il Piano in Consiglio, è un passo indispensabile per programmare il futuro della città».
Maria Pia può ospitare nuovi alberghi?
«È una cittadella sportiva, una parte dei volumi potrebbe essere legata alle attività di supporto allo sport: penso alle foresterie. Stiamo parlando di una zona delicata da un punto di vista ambientale, il Puc ne terrà conto».
Il parco di Porto Conte?
«Vorrei quantomeno che fosse delimitato meglio. I servizi possono essere migliorati, è indispensabile una navetta che da Alghero porti i turisti a visitare tutti i siti: oggi non esiste».
Viale Primo maggio al traffico?
«Stiamo cercando le risorse, per farlo partecipiamo ad alcuni bandi regionali. Solo per cancellare il traffico dal primo tratto - tra il palazzo dei congressi e Villa Segni – sono necessari 8 milioni. Bisogna rimuovere l’asfalto, consentire alla spiaggia di riprendere il suo spazio, solo dopo si può creare un’area pedonale e ciclabile deviando il traffico su viale Burruni. L’obiettivo finale è bloccare la strada all’altezza dell’ospedale Marino, ovviamente garantendo l’accesso all’istituto d’arte, agli hotel e agli stabilimenti balneari».
Il porto?
«Su 53 navi da crociera arrivate in rada nel 2025 nessuna ha potuto attraccare. Il molo di sopraflutto non è stato mai collaudato, da più parti si sostiene che uno dei problemi sarebbe il pescaggio ridotto, ma dovremo trovare il modo per utilizzarlo».
L’aeroporto rischia di essere declassato a scalo stagionale.
«Sia la Regione sia la Sogeaal stanno intervenendo su più fronti. Il Comune è pronto a investire i 60-70mila euro che incassa dalla tassa di imbarco in promozione con la Sogeaal e la Camera di commercio, senza entrare in contrapposizione con Cagliari e Olbia. Il piano regionale dei trasporti deve prevedere la missione di ogni scalo, garantendo collegamenti efficienti con gli aeroporti».
Pale eoliche in mare alte centinaia di metri minacciano la città.
«Ci siamo opposti con atti formali fin dall’inizio. Di recente le società proponenti hanno dovuto aggiungere nuovi documenti su richiesta del Ministero, mi sembra che siamo ancora lontani da una fase in cui il progetto possa essere approvato».
Infiltrazioni camorristiche: di recente il Procuratore generale ha indicato alcuni settori commerciali a rischio ad Alghero. Come pensate di intervenire?
«È un tema di cui si parla da anni. Abbiamo le orecchie aperte per cogliere eventuali segnali da trasmettere alle forze dell’ordine. Abbiamo firmato un protocollo con la Prefettura per verificare le nuove aperture di attività commerciali con adeguati controlli antimafia. Tutelo la stragrande maggioranza dei commercianti che è seria, mi batterò affinché nessuna mela marcia possa danneggiarli. Invito chiunque avesse da segnalare atteggiamenti sospetti a informare l’amministrazione comunale».