La dispersione scolastica e i problemi di inclusività dei più piccoli si combattono anche con un “QR code”. Davanti a un dato allarmante come quello sull’abbandono della scuola da parte dei giovani, con 22 ragazzi su 100 nell’area metropolitana di Cagliari che non seguono più le lezioni e che non lavorano, bisogna trovare soluzioni e strumenti per invertire la rotta e intercettare le difficoltà che possono incontrare i giovanissimi.

Così il comune di Cagliari ha avviato un progetto per provare a capire le esigenze delle famiglie e avviare un percorso in grado di garantire un’educazione più inclusiva e di qualità per le bambine e i bambini del territorio. Si tratta di una consultazione on line rivolta alle famiglie: in base ai dati e ai contenuti che emergeranno verranno pensati e sviluppati servizi educativi innovativi. E per partecipare al questionario e alla raccolta dati basterà scannerizzare il “QR code” presente sulle locandine affisse nelle scuole e diffuso anche attraverso i canali social dell’amministrazione di Cagliari. La finalità del progetto è ben definita: poter sviluppare una serie di interventi per creare una rete integrata ed efficiente di servizi educativi innovativi per minori di età compresa tra gli 0 e i 13 anni, per prevenire e contrastare la dispersione scolastica e per favorire l'inclusione dei soggetti in situazione di fragilità e svantaggio.

Il progetto prevede una prima fase di consultazione per raccogliere un buon numero di dati e poter così poi avviare la seconda fase, quella dell’attuazione, grazie alla sperimentazione di nuove forme di collaborazione e progettazione partecipata, dei progetti più adatti al territorio. Il tutto in stretta collaborazione e sinergia con le scuole cittadine.

Il problema della dispersione scolastica è stato analizzato anche dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città nella recente visita a Cagliari. Prima c’è stato un vertice con il sindaco Massimo Zedda, il prefetto Giuseppe Castaldo, il questore Rosanna Lavezzaro, i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, e l’amministratore unico dell’Agenzia regionale per l’edilizia abitativa, Matteo Sestu. Poi i deputati hanno visitato alcune aree periferiche della città, compresa la scuola media statale Francesco Ciusa dell'istituto comprensivo Giusy Devinu nel quartiere San Michele. La commissione ha evidenziato le problematiche del territorio di Cagliari e dell’area metropolitana. Tra le emergenze c’è la droga: in città ne circola troppa, i consumatori sono sempre di più e sempre più giovani. In particolare preoccupano le sostanze sintetiche, richieste soprattutto dai ragazzini: facilmente reperibili sul Web, sono in vendita a prezzi bassi e accessibili, purtroppo, a molti. E poi è stato evidenziato dato sulla dispersione scolastica: 22 ragazzi su 100, nell’area metropolitana di Cagliari, lasciano la scuola e non lavorano. Nel report parlamentare verranno inserite queste due criticità, evidenziando anche quanto stanno facendo le istituzioni per dare delle risposte concrete. In particolare nei quartieri di Sant’Elia, San Michele e Is Mirrionis quelli con una percentuale ancor più elevata di dispersione scolastica. E i progetti e le iniziative potranno avere maggiore efficacia proprio grazie ai coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, e quindi anche l’ente scuola, ma anche associazioni, esperti e volontari. I finanziamenti, come ribadito dagli stessi parlamentari, non mancano: fondi europei, nazionali e regionali destinati a progetti contro la dispersione scolastica e a favore dell’inclusività. Sfruttando, come nel caso del Comune di Cagliari, anche le nuove tecnologie e arrivare più facilmente a contatto con le famiglie. In attesa di avere poi una serie di dati e spunti e avviare così dei progetti e dei programmi mirati a favore dei minorenni.

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