Il Cagliari ha sognato una vittoria sulla Juventus che avrebbe quasi ipotecato la salvezza, ora deve accontentarsi di un 2-2 che lascia tanto rammarico ma anche la dimostrazione di una squadra sul pezzo (QUI LA CRONACA DELLA PARTITA)

«Peccato, ma contro la Juventus finché l'arbitro non fischia non puoi stare tranquillo», dice Claudio Ranieri sulla rimonta subita. Con un pizzico di polemica per la punizione che porta al 2-1, un presunto fallo su Chiesa molto contestato in campo: «Vorrei rivederlo. Nández dice che non l'ha toccato, poi più bugiardi dei giocatori ci sono solo gli allenatori. Comunque  la barriera non doveva aprirsi: peccato, ma vedo il bicchiere sempre mezzo pieno».

Anche perché il Cagliari è uscito imbattuto dalla serie di partite con Atalanta, Inter e Juventus, che venivano viste come complicatissime. «Se prima di questo trittico ci avessero detto che avremmo fatto cinque punti non ci avrei creduto. Ma dobbiamo stare attenti e non mollare nulla». Il riferimento di Ranieri è alla giocata che ha portato all'autogol di Dossena: «Più che altro il pallone perso, in certi casi bisogna lanciare via. Quest'anno siamo partiti con handicap, ci siamo ripresi nell'ultimo mese e mezzo e dobbiamo completare l'opera altrimenti non va bene. Questa gente e questi tifosi se lo meritano».

La discussione. In campo, prima del primo rigore, Gaetano e Mina hanno discusso su chi doveva battere. Ranieri spiega: «Sono tutti e due rigoristi. A Mina avevo detto che se capitava un rigore lo batteva lui, poi ho visto Gaetano convinto e ho avuto fiducia». L'allenatore, nel complesso, è comunque contento: «Mi porto via la determinazione dei giocatori, l'aver rispettato le consegne. Un conto è provare durante la settimana, poi quando davanti hai certi campioni è un altro. Sono molto soddisfatto della prova dei ragazzi, rammaricato perché con due punti in più eravamo vicini anche se non ancora salvi». La quota è 36 punti, il Cagliari ora è a -4. «Non è che faccio dei calcoli, ci sono determinati scontri diretti e se i punti li prende una squadra li perde un'altra. A 36-37 ci si salva, prima ci arriviamo meglio è».

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