A due giornate dalla fine del campionato, le speranze dell’Olbia sono appese a un filo sottilissimo. Per non salutare la Serie C già domenica i bianchi devono battere il Pontedera dell’ex Max Canzi a domicilio e sperare che la Fermana (a +6) perda sul campo della Juventus Next Gen, e che in zona playout Vis Pesaro (nello scontro diretto col Sestri Levante), Recanatese (in casa col Gubbio) e Ancona (a Pescara) non vincano.

Perché tutte queste condizioni si verifichino alla squadra di Oberdan Biagioni serve un miracolo, a maggior ragione se, escluso il Sestri, al quale basta un punto per la salvezza matematica, le avversarie delle antagoniste hanno più o meno centrato l’obiettivo playoff, e potrebbero concedere qualcosina. Ciò detto, l’Olbia deve innanzitutto battere il Pontedera, già certo di disputare i playoff per il secondo anno di fila ma a caccia della miglior posizione, in corsa com’è ancora per il quinto posto.

In termini di risultati, al “Mannucci” i toscani hanno perso di più, con 7 sconfitte interne contro le 6 esterne, ma l’ultimo kappaò interno risale al 23 febbraio contro la Torres, e in casa hanno vinto le ultime due partite contro Spal e Ancona. Il Pontedera è poi una squadra che subisce tanti gol (50), ma altrettanti ne ha segnato: occhio al capo cannoniere, il talento scuola Cagliari Isaias Delpupo (8 gol), anche se i granata sono tra le formazioni che hanno mandato a segno quest’anno più giocatori, ovvero ben 16, per cui bisognerà guardarsi da tutti.

E da tutto: a prescindere da quello che faranno le altre, l’Olbia domenica deve vincere senza se e senza ma, e per farlo servono i gol, grandi assenti delle ultime tre gare in cui i galluresi – che in trasferta hanno battuto solo la Vis Pesaro alla seconda giornata e che domenica non potranno contare sul miglior marcatore Ragatzu, squalificato – hanno subito 11 reti senza segnarne neppure una.

 

 

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