L'altra faccia della medaglia di un Banco di Sardegna che è partito molto bene con 3/3 in Europe Cup e 2/3 in campionato. La squadra sassarese sta dominando dentro l'area grazie ai 47 rimbalzi di media (prima assoluta) e ne lascia appena 30 alle avversarie.

Questo garantisce ben 17 palloni da giocare in più che consentono di ammortizzare il saldo negativo tra palle perse (17, peggio fa solo Torino) e palle recuperate (quasi 7, nona prestazione di squadra). Lo ha rilevato pure il coach Vincenzo Esposito: "Siamo sopra la media, dobbiamo scendere almeno a 14 palloni persi".

Aspetto che dipende pure dalla ancora perfettibile conoscenza tra i giocatori di un gruppo che ha innestato ben nove elementi nuovi e che solo da una settimana ha potuto disporre del play titolare Jaime Smith, ma deve rinunciare ancora al play Marco Spissu.

L'altra lacuna da colmare sono le percentuali mediocri al tiro: 47.6% da due, che vale il tredicesimo posto così come il 32.4% da tre.

Mentre dalla lunetta i biancoblù sono decimi col 73% che vanifica in parte il vantaggio di essere la terza squadra per numero di tiri liberi conquistati: 22.3 ad incontro.

La Dinamo può e deve crescere in tutte quelle voci. E la qualità delle prossime avversarie in campionato sembra fatta apposta per testare la formazione di Esposito: Torino e Venezia al PalaSerradimigni, con in mezzo la trasferta di Cremona contro gli ex Meo Sacchetti e Travis Diener.

Giampiero Marras
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