Una piccola Rio, questa è stata Calasetta per una settimana grazie al team azzurro di spada della Fis, in allenamento al Palazzetto dello sport per affilare le armi in vista dell'Olimpiade.

Lame lucenti e divise candide hanno popolato sino a domenica il centro sulcitano, richiamando curiosi ed appassionati della disciplina che hanno assistito agli assalti di atleti di spessore quali sono la siciliana Rossella Fiamingo, due volte campionessa mondiale (Kazan 2014 e Mosca 2015, unica spadista qualificata per Rio), e il plurititolato Enrico Garozzo.

Accolti tra i sedici azzurri guidati dal CT Sandro Cuomo, anche alcuni specialisti isolani, ammessi dalla federazione nazionale all'evento grazie alla formula "a porte aperte": Tahar Ben Amara, Marco Enne, Roberto Fuccaro ed Alessandro Loiotile per la spada maschile, Isabella Fuccaro in campo femminile, e i tecnici Sandro Bartoletti, Yurina Suarez e Alberto Montixi.

"Per me è stata un'esperienza unica", commenta Tahar Ben Amara del Cus Cagliari, "che mi ha permesso di essere consapevole del mio livello tecnico attuale e dei miei margini di miglioramento. Tirare con gli azzurri che andranno a Rio e poter partecipare alle lezioni dei maestri mi ha gratificato, ed alla fine dell'allenamento il risultato è stato, con mia sorpresa, che gli assalti persi erano numericamente meno di quelli vinti".

Grande soddisfazione anche per Alessandro Loiotile della Athos Cagliari: "L'allenamento è stato stimolante e faticoso. Avere la possibilità di tirare con atleti di livello olimpico, così forti nella loro arma, ed avere a bordo pedana i migliori maestri d'Italia ad osservarti , è stato un onore ed una grande occasione per imparare".

"Posso affermare", conclude Ben Amara, " che questa sia stata una bellissima esperienza formativa, anche di confronto personale. Uno dei quattro titolari, ma non dirò chi, mi ha chiesto di andare una settimana ad allenarmi con lui, a giugno, per tirare in modo intensivo in vista dell'Olimpiade, prima dell'ultimo ritiro con la nazionale. È un grande attestato di stima per me, un'occasione di crescita".

Un'esperienza unica quella vissuta dagli atleti di casa, che si spera possa avere un seguito in futuro, ma senza dover attendere la prossima Olimpiade. Per questa possono però a ragione affermare di aver contribuito anche loro, in punta di spada, al cammino degli italiani, mettendo al servizio le loro armi in quella che è stata la prima tappa sulla rotta per Rio de Janeiro.
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