Una riflessione su donne e potere per inaugurare la nuova Stagione de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC, il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Massimo di Cagliari presieduto da Antonio Cabiddu e diretto da Valeria Ciabattoni.

Da stasera, mercoledì 29, alle 20.30 fino a domenica 3 dicembre alle 16.30, con repliche domani e venerdì 1 dicembre alle 20.30 e sabato 2 dicembre alle 19.30, va in scena “Maria Stuarda”, celebre tragedia di Friedrich Schiller nell'interpretazione di Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi, che si alternano nei ruoli delle due regine, accanto a Gaia Aprea, Linda Gennari, Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia e alla cantautrice Giua, chitarra e voce, che firma le musiche dello spettacolo insieme con il compositore Mario Conte.

La regia è di Davide Livermore, impegnato dall’opera lirica al teatro tra produzioni di caratura mondiale in Italia e all’estero, che propone una intrigante rilettura contemporanea per il dramma ispirato al feroce antagonismo tra Elisabetta d'Inghilterra, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, algida e potente “regina vergine”, e Maria, sovrana di Scozia, figlia di Giacomo V e della duchessa francese Maria di Guisa, donna appassionata e colta, cresciuta alla corte di Francia, ma dall'esistenza tormentata e burrascosa, tra mariti e amanti, tenuta prigioniera per quasi vent'anni per volontà della cugina e rivale, e infine condannata a morte con l'accusa di tradimento per aver cospirato contro la vita della sua avversaria.

Una vicenda storica, narrata in forma di opera teatrale, dove Friedrich Schiller immagina l'incontro mai avvenuto tra le due regine, un confronto diretto, quasi un duello epico tra due donne diversissime per temperamento ed educazione, “sorelle” per affetto e stima, oltre agli stretti legami di sangue, ma nemiche nella feroce lotta per il trono d'Inghilterra: invece di ricevere asilo e ospitalità, Maria, costretta all'esilio in seguito ai disordini e alla rivolta dei nobili scozzesi, varcato il confine arrestata a Carlisle in Cumbria e richiusa in un castello, subisce come un doloroso affronto l'amara condizione di clausura.

Sotto i riflettori nei ruoli principali Laura Marinoni, fresca vincitrice del Premio ETI “Le Maschere del Teatro Italiano 2023”, ed Elisabetta Pozzi, mattatrice del palcoscenico con all’attivo ben quattro Premi Ubu come miglior attrice oltre al David di Donatello per “Maledetto il giorno che t'ho incontrato” e ai Premi Flaiano alla carriera e per la “Maria Stuarda” di Dacia Maraini: le due straordinarie interpreti si “scambiano” le parti scoprendo, sera dopo sera, insieme con il pubblico, in seguito alla caduta di una piuma, chi vestirà gli abiti raffinatissimi, creati da Dolce & Gabbana, dell'inflessibile Elisabetta e della sensuale e “scandalosa” Maria, impegnate in una sfida tra due volontà, una arroccata nella sua posizione di dominio e di forza, l'altra suo malgrado sotto scacco, costretta a subire l'oltraggio del carcere e di un processo probabilmente illegittimo, privata della libertà.

Imperdibile l’appuntamento con “Oltre la Scena – incontri con gli artisti”: giovedì 30 novembre alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi, insieme con la compagnia, in una conversazione con Irene Palladini, ricercatrice di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea presso l'Università degli Studi di Cagliari, affronteranno i temi centrali della pièce, in particolare la lotta per il potere e la rivalità tra le due regine per l'ascesa al trono d'Inghilterra.

Una riflessione sul ruolo e la condizione della donna nella società e sulla possibilità di raggiungere e conservare una posizione di supremazia, sui pregiudizi e i limiti imposti alle donne e i loro rapporti con l'universo maschile in una società patriarcale, ma anche sui contrasti di religione e sugli scontri dinastici in Gran Bretagna e in Europa.

Focus anche sui linguaggi della scena e sullo stile della rappresentazione di un dramma classico, riletto e reinterpretato con sensibilità contemporanea.

L.P.

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