La storica Gibson, azienda produttrice di chitarre scelte da autentici miti del rock come Elvis Presley, Bob Marley e Santana, rischia la chiusura.

La mitica società di Nashville, nel Tennessee, pur forte di un fatturato annuo di un miliardo di dollari pare sia sull'orlo della bancarotta, almeno secondo quanto riportato proprio dal quotidiano Nashville Post.

I dati parlano da soli: la società dovrà ripagare da qui a sei mesi un prestito obbligazionario di 375 milioni di dollari e, il 23 luglio, le banche creditrici richiederanno indietro un prestito pari a 145 milioni di dollari.

Già dimesso il direttore finanziario, Bill Lawrence, in carica da solo un anno. E le strade a questo punto percorribili dal Ceo Henry Juszkiewicz in un disperato tentativo di salvataggio sono a questo punto sostanzialmente due: ottenere un ulteriore prestito per ripagare i debiti o vendere una sostanziosa parte del capitale dello stesso Juszkiewicz. Oppure il fallimento.

La crisi della Gibson rientra in realtà in quella più allargata di un intero settore, che soffre nelle vendite anche a causa delle difficoltà delle catene di vendita al dettaglio legate al proliferare di rivenditori online con strumenti offerti a prezzi bassissimi.

Fra i grandissimi nomi della chitarra elettrica legati al marchio Gibson, che si differenzia da quello di storici produttori quali Fender e Rickenbacker per il suono più "liscio" e meno "tagliente", spiccano anche quelli di Jimmy Page dei Led Zeppelin o di Steve Hackett dei Genesis (con la mitica Les Paul). O ancora BB King con le sue "Lucille", modelli ES-345 e ES-355, semiacustiche.

(Unioneonline/v.l.)
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