In questo periodo sospendiamo l'oroscopo. Dal 28 marzo stiamo cercando di sostituirlo con un piccolo diario di una giornata tipo in casa, ai tempi del coronavirus, per continuare a trovarci col consueto appuntamento del mattino.

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Ho 72 anni e in tutta la mia vita avrò manifestato sì e no una decina di volte, sempre quando avevo meno di vent'anni.

Anche il 25 Aprile, pur sentendomi convintamente anti-fascista, non l'ho mai festeggiato in piazza. Ho sempre preferito celebrarlo a modo mio, leggendo, guardando qualche documentario, ricordandolo con i parenti che la guerra l'hanno vissuta davvero, commentando a tavola le solite ridicole polemiche su quanto l'anniversario sia "divisivo".

Eppure, che senso di tristezza mi ha preso nel rendermi conto che i 75 anni dell'Italia liberata li avremmo celebrati ognuno a casa propria. Che malinconia insopportabile nello scoprire che non vedrò al telegiornale tutti quei giovani, nipoti dei partigiani che furono, affollare le piazze con bandiere, canti e balli, e ricordare a un pigro come me quanto sono orgoglioso di essere italiano.

Ecco perché ho deciso che alle 15 canterò più forte, per tutte le piazze che non ho visto di persona, "Bella Ciao", qui dal mio divano, nel flashmob organizzato dall'Anpi. Sperando che il coro si stagli alto nel cielo e aiuti tutti, senza distinzioni politiche, a guarire da questa terribile ferita.

Prometto che il 25 Aprile 2021, in piazza, ci sarò anche io.

Intanto #IoRestoAcasa
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