Il triangolo d’amore che mette in scena il nuovo film di Luca Guadagnino è di quelli che lasciano senza fiato. Oltre ad orchestrare insieme tre interpreti dall’invidiabile presenza scenica, col suo “Challengers” il regista segue a stretto giro le intriganti vicende che nel mondo del tennis mescolano carriera e desiderio, rivalsa e ambizione. Attualmente in testa sia al box office americano che in terra natia, il titolo è un’ulteriore prova del talento di Guadagnino nel collaborare con le star internazionali intrecciando storie capaci di unire l’intrattenimento alle più conturbanti vicende umane. Anche la sinossi ufficiale del film, in questo senso, non lascia spazio a dubbi: «Tashi, una tennista diventata allenatrice, ha trasformato suo marito da giocatore mediocre in un campione del Grande Slam di fama mondiale. Per scuoterlo dalla sua recente serie di sconfitte, gli fa giocare un evento challenger, che si avvicina al livello più basso dei tornei professionistici. La tensione si fa presto sentire quando si ritrova di fronte a Patrick, un tempo giocatore promettente, il suo ex migliore amico ed ex fidanzato di Tashi».

Dopo aver diretto in varie occasioni la star americana Tilda Swinton, come successo ad esempio nel reboot cinematografico di “Suspiria”, e aver lanciato la carriera del talentoso Timothée Chalamet in “Call me by your name”, Guadagnino ha inaugurato una fruttuosa partnership sul set con Zendaya, giovane diva nota al grande pubblico soprattutto per le sue apparizioni nei cinecomic Marvel di “Spider-Man” e per il boom mediatico riscosso con la serie televisiva “Euphoria”. Durante la premiére del film, l’attrice non ha perso occasione per elogiare le grandi qualità del regista, condividendo qualche dettaglio in più sul lavoro di ricerca compiuto per definire meglio lo spessore dei personaggi: «Luca Guadagnino è brillante. Penso abbia una comprensione meravigliosa dell'esperienza umana e capisce profondamente i personaggi su un altro livello. Sapeva semplicemente chi erano queste persone in un senso profondo e le capiva, comprendeva le loro speranze, i loro bisogni, i loro sogni, i loro desideri, le loro paure».

Anche il tempo messo a disposizione per permettere agli attori di lavorare meglio sulle parti è stato molto apprezzato dalla star: “Non aveva mai avuto questa occasione e per noi è stato così speciale avere quel tempo per lavorare allo script, immergerci nella storia e poterci conoscere”. Insieme a lei, anche il collega Josh O’Connor nel corso dell’evento non ha potuto fare a meno di esprimere la soddisfazione per aver lavorato a fianco del cineasta: «Quando si ha un regista come Luca, è una tale ispirazione. Sa esattamente cosa sta facendo in ogni scena ed è un vero dono e onore lavorare con lui». Fra i tanti retroscena emersi di recente sul film, colpiscono in particolare le dichiarazioni del preparatore sportivo Brad Gilbert, ingaggiato per allenare gli interpreti nel corso delle riprese. Intervistato da Variety, il coach ha accennato alle fasi di allenamento necessarie per preparare l’attore Mike Faist, affermando quando segue: «Mike ha dovuto mangiare tra le 8.000 e le 10.000 calorie ogni giorno perché volevano che prendesse peso».

A causa degli impegni precedenti sul set, Faist è stato l’ultimo a prepararsi fisicamente per il ruolo. Stando a quanto stabilito dalla produzione, l’attore avrebbe innanzitutto dovuto recuperare 15 kg di peso, perché ritenuto troppo magro; ciò in particolare sarebbe avvenuto subito dopo il termine delle riprese nel “West Side Story” di Steven Spielberg. Altro aspetto interessante è la durata del programma di allenamento: dalle sei del mattino fino a mezzogiorno gli attori si sono esercitati fisicamente, per concentrarsi poi sulla recitazione a partire dal pomeriggio. Oltre agli scontri sul campo carichi di adrenalina, il film ha suscitato una certa attenzione per i suoi contenuti piccanti, e in particolare per un bacio a tre che viene rapidamente accennato anche nel trailer ufficiale. Parlandone ai microfoni di Entertainment Tonight, Zendaya ha voluto condividere la reazione imbarazzante provata dopo aver assistito alla scena insieme ai genitori: «È stato divertente perché, ovviamente, ho visto il film molte volte e so cosa succederà, e loro erano seduti dietro di me, e ho potuto guardarli mentre guardavano e man mano erano tipo: oh Dio. Nel frattempo, io non riuscirò mai più a guardare i miei genitori negli occhi», ironizza l’attrice.

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