Il cancro al seno non rappresenta solo una patologia del genere femminile: può essere diagnosticato nei maschi di qualsiasi età, con incidenza più elevata tra i 60 e i 70 anni. Il numero di nuovi casi è in costante aumento negli ultimi decenni. Rappresenta circa l’1% di tutti i casi di cancro al seno.

Si può presentare come nodulo non dolorante al seno, che può cambiare forma e/o dimensione, fossetta cutanea arrossata o squamosa o simile a buccia d’arancio, capezzolo introflesso che secerne liquido ematico, areola squamosa, ingrossamento dei linfonodi ascellari.

I fattori di rischio sono rappresentati dalla radioterapia al torace, da malattie caratterizzate da elevati livelli di estrogeni (cirrosi epatica, sindrome di Klinefelter, obesità, alcolismo), familiarità femminile per cancro al seno, mutazioni genetiche (BRCA2, gene appartenente alla famiglia dei “geni Angelina Jolie”).

La sopravvivenza dipende dallo stadio del cancro alla diagnosi (dimensione del tumore, interessamento dei linfonodi, metastasi), dai livelli dei recettori degli estrogeni e del progesterone nel tessuto tumorale, età del paziente, presenza di tumore nell’altro seno. La diagnosi si basa su accertamenti condotti anche nel genere femminile: anamnesi (ad esempio familiarità), esame fisico (ispezione e palpazione), mammografia, ecografia, risonanza magnetica, biopsia.

La terapia è rappresentata dalla chirurgia, dalla radioterapia, dalla chemioterapia, dalla terapia endocrina.

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