"Io non commento casi singoli e personali. Però le porte della Lega sono aperte per chi crede nel cambiamento e non vuole abbracciare Renzi e Zingaretti".

Lo ha detto Matteo Salvini rispondendo, a margine di un'iniziativa elettorale a Corigliano, a una domanda sull'espulsione di Gianluigi Paragone dal Movimento 5 Stelle.

Il leader della Lega dunque apre le porte al senatore, e per lui si tratterebbe di un ritorno, visto che Paragone è stato anche direttore della Padania. E non ha mai negato che "con la Lega si governava meglio, rappresentavamo meglio le forze antisistema".

La dichiarazione, non a caso, è arrivata dopo che il comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle ha confermato l'espulsione del senatore, reo di aver votato contro la fiducia sulla legge di bilancio e di aver attaccato in diverse apparizioni televisive il capo politico Luigi Di Maio.

Il comitato - composto da Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri - ha confermato "il merito della gravità del comportamento del parlamentare, evidenziata dal collegio dei probiviri"

Eugenio Piccolo, legale di Paragone, sta valutando un ricorso alla giustizia ordinaria: "Dal comitato di garanzia non c'è stata alcuna valutazione di quelle eccezioni pregiudiziali da noi sollevate, relative alla costituzione del collegio probiviri e dello stesso comitato di garanzia, dove siedono membri in palese conflitto d'interessi. Non si possono svolgere quei ruoli se si ricoprono altri incarichi politici. Presto parlerò con Paragone e prenderemo una decisione".

(Unioneonline/L)
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