Continua a far discutere in Sardegna il "caso vitalizi" dopo il post pubblicato ieri su Facebook da Massimo Zedda.

"La prima proposta di legge della maggioranza leghista e sardista - aveva scritto l'ex sindaco di Cagliari - riguarda il ripristino, comunque lo si voglia giustificare e definire, degli assegni vitalizi da riconoscere ai consiglieri regionali".

"Non la vertenza latte, non la continuità territoriale, non il porto Canale di Cagliari, la prima legge è per i consiglieri regionali. Pensano solo ai loro privilegi", questo l'affondo dell'ex sindaco. Che a corredo pubblicava la tabella con la relazione tecnica - finanziaria "in materia di indennità differita", da cui si evince una spesa di 5,7 milioni in cinque anni a carico del consiglio regionale.

La tabella postata su Facebook da Massimo Zedda
La tabella postata su Facebook da Massimo Zedda
La tabella postata su Facebook da Massimo Zedda

LA LEGA - Dalla pubblicazione tutte le forze politiche sono intervenute per dire la loro.

A cominciare dalla Lega, che - assicura con il coordinatore regionale Eugenio Zoffili - non voterà per la loro reintroduzione.

"Vitalizi in Sardegna? La nostra posizione è chiara e trasparente, la Lega non voterà mai provvedimenti che aumentano i costi della politica o che comprendano privilegi economici, pensionistici, aumenti di stipendi per gli eletti che possano determinare esborsi per i cittadini sardi", ha dichiarato Zoffili.

IL PD - Dal canto proprio, il Pd ha diramato una nota a nome del gruppo in consiglio regionale, dove si legge: "Respingiamo ogni tentativo di strumentalizzazione sul tema, ricordando che il nuovo modello, caratterizzato dalla riduzione dei vitalizi agli ex consiglieri e dall'introduzione del modello Fornero per il futuro, è stato approvato dall'attuale governo M5S - Lega e dalla conferenza Stato - Regioni".

Poi ha parlato Emanuele Cani, il segretario dei dem sardi: "Abbiamo avuto un'intera legislatura, quella passata, per reintrodurre vitalizi o misure assimilabili. Non lo ha fatto per una precisa scelta politica, e non lo farà neanche in questa legislatura. Se l'attuale maggioranza intende farlo, lo faccia pure, ma non pensi di contare su di noi".

IL M5S - All'affondo di Zedda aveva fatto seguito quello di Desirè Manca, M5S: "Forza Italia e Lega vogliono regalarsi una bella pensione, alla faccia dei cittadini sardi e dei loro sacrifici. Con la scusa di adeguarsi alla normativa nazionale (ovvero ricalcolare con metodo contributivo i vitalizi agli ex consiglieri, ndr) hanno scritto una legge che prevede un assegno mensile per i consiglieri da riscuotere al compimento dei 65 anni, anche se rimasti in carica per solo un quinquennio. E, cosa ancor più grave, che può scattare in alcuni casi anche a 60 anni. Un insulto ai cittadini".

PAIS - E agli attacchi aveva replicato immediatamente il presidente del consiglio regionale Michele Pais: "Nessun euro in più ai consiglieri regionali. La proposta di legge che arriva all'esame della commissione è la riproposizione letterale del testo che deriva dall'accordo Stato - Regioni in attuazione della legge di bilancio dello Stato".

Versione, però, smentita da Desirè Manca, secondo cui l'unico obbligo che ha la Regione è quello di ricalcolare i vitalizi degli ex consiglieri, e non di reintrodurli, sotto un altro nome (indennità differite appunto), per gli attuali. Tant'è che "accade che in un provvedimento teso al contenimento della spesa, la stessa aumenti di 1.149.984,00 euro all’anno, per arrivare per l’intera legislatura alla bella cifra di 5.749.920,00 euro".

Il caso, nel frattempo, è diventato nazionale, ripreso da tutte le maggiori testate, contribuendo a innalzare il livello dello scontro politico a pochi giorni dalle elezioni amministrative a Cagliari e Sassari.

(Unioneonline/L)
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